La Lazio di Calleri e Zoff vince la coppa “Ciudad de la Linea”

La Lazio di Calleri e Zoff vince la coppa “Ciudad de la Linea”. Tratto da “Emiliano Foglia”  S.S.Lazio 1900 History eBook:

Gianmarco Calleri dopo aver riportato la Lazio nell’elite del calcio italiano ed averla assestata economicamente su posizioni tranquille, sfoderava un colpo sensazionale che le faceva fare un ulteriore salto di qualità. Per la guida tecnica veniva scelto Dino Zoff, il mito del calcio mondiale. Arrivato alla Lazio, SuperDino fu accolto dai tifosi biancazzurri con grande entusiasmo e partecipazione. Oltretutto l’ex portiere della Nazionale Campione del Mondo del 1982, personaggio assai carismatico e di grande statura internazionale, come allenatore si era presentato nella Capitale forte di due vittorie doc: la Coppa Italia e la Coppa Uefa conquistate alla guida della Juventus, che lo aveva sacrificato sull’altare di una rivoluzione che in pochi mesi si sarebbe  trasformata in un clamoroso fallimento, la scelta Maifredi ed il suo traballante modulo a zona. Con Zoff alla Lazio, il primo effetto era stato immediato: tutti i giornali sportivi del mondo riportavano la notizia del suo approdo a Roma. La Lazio in quel momento era ancora poco considerata a livello internazionale, ma in un lampo la presenza di Superdino si era rivelata un “volano” irresistibile per la Prima Squadra della Capitale. Zoff si apprestava alla nuova avventura laziale, in una società che nutriva serie ambizioni europee, con grande entusiasmo interiore. A Ferragosto, durante il precampionato, la Lazio era volata in Spagna per disputare un prestigioso torneo estivo, al quale partecipava anche il Real Madrid. L’ex tecnico juventino portò subito la Lazio al trionfo,  conquistando la “Coppa Ciudad de la Linea”, alla quale si erano iscritte anche Penarol e Cadice. In prima battuta la squadra di Zoff aveva battuto il Cadice per 3-2. Il grande Real, invece, veniva superato in finale. Si era trattato di una gara dura e faticosa per il caldo e per il super valore dell’avversario, sconfitto ai calci di rigore grazie alle paratissime del giovane portiere Fiori, dopo che Hugo Sanchez a pochi secondi dal termine aveva pareggiato la rete di Riedle realizzata nel primo tempo supplementare. Le macchine fotografiche avevano subito immortalato a Linea de la Concepción un gruppo di ragazzi stretti intorno al loro condottiero, Dino Zoff, che parlava poco in pubblico ma sapeva usare il linguaggio giusto per farsi capire in campo e per creare il famoso gruppo. La vittoria nel prestigioso quadrangolare estivo, quando ancora si respirava la salsedine del mare, era stato logicamente un successo da prendere con le molle, ma battere il Real Madrid  ed averlo fatto in terra spagnola era stato un ottimo viatico per iniziare la stagione. La Lazio ammirata nelle due serate iberiche aveva dimostrato, dopo appena due settimane di lavoro, di aver assimilato quei criteri semplici ma efficaci che facevano parte della “dottrina” Zoff: un calcio fatto di un intenso possesso palla, una rete fitta di passaggi e un movi mento continuo alla ricerca costante della conclusione a rete. Senza abbandonarsi ad avventure spericolate o esporsi ad evidenti sbavature difensive. L’inizio era stato incoraggiante  e Dino Zoff non poteva che essere soddisfatto della prova di forza dei suoi uomini di fronte ad una corazzata mondiale come il Real Madrid. Eloquente il suo commento, a conclusione del torneo: «Abbiamo sostenuto uno sforzo incredibile (spiega-va Dino) sia per il caldo tremendo sia perché siamo ancora all’inizio della pre-parazione. Ma ne valeva la pena perché abbiamo fatto un’esperienza molto interessante e abbiamo chiuso nel migliore dei modi questo primo periodo di lavoro. Mi sono piaciuti in particolare Sosa e la sua intesa con Riedle: assieme potranno fare grandi cose».

 

TROFEO CIUDAD DE LA LINEA, 12 AGOSTO 1990