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Lazio-Milan, le PAGELLE di Guido De Angelis

PROVEDEL NG – Non giudicabile, non deve neppure sporcarsi i guanti. Un sinistro telefonato di Tonali, una o due uscite in presa tranquilla sui corner rossoneri. Se mi avessero detto che non avremmo potuto giocare senza portiere contro i campioni d’Italia non ci avrei mai creduto. Riguardo i tabellini del girone di andata e vedo che in 11 gare su 19 non abbiamo preso gol. E’ il frutto del lavoro straordinario di allenatore e squadra. Così, Ivan non deve neanche sporcarsi i guanti.

HYSAJ 7,5 – Vorrei dargli il massimo, ma sento il richiamo all’equilibrio del mister e non voglio eccedere. La verità è che ha infilato la terza gara superba sulle ultime tre. Stasera è sensazionale per voglia, anticipi, sovrapposizioni, chiusure difensive, atteggiamento. Sbaglia solo il primo pallone della sua partita, poi è provvidenziale in entrambe le fasi e sul 2-0 fa una chiusura mostruosa su Leao salvando un gol ad un metro dalla porta. Poco da dire, si sta meritando il posto e se continua così sarà un dodicesimo che vedremo spesso.

CASALE 7 – Ennesima prestazione senza sbavature, mi piace che giochi bene con enorme tranquillità, e che oltre a non perdere un contrasto sia sempre preciso anche con i piedi. Avvia l’azione, vince i duelli aerei, chiude in scivolata, non perde mai la testa e rimane sempre lucido. Sta anche beneficiando di un lavoro meticoloso sulla fase difensiva. Chapeau!

ROMAGNOLI 7 – Affronta da ex la squadra con cui ha vinto lo Scudetto da capitano e, vedendo l’attuale condizione di Tomori, Kalulu e Kjaer ci si chiede come il Milan lo abbia potuto lasciare andare. Il motivo però è chiaro: Alessio voleva tornare a casa e la sua casa è la Lazio. Annulla Giroud con irrisoria facilità, comanda la retroguardia come un veterano. Come ha detto Sarri alla vigilia, sembra l’interprete perfetto per il modo in cui difendiamo.

MARUSIC 8 – Torna sulla fascia destra dopo una vita e su quella fascia continuo a preferirlo. In queste condizioni, però, potrebbe giocare anche in porta. Sarri ha l’intuizione di lasciare fuori Lazzari per mettere Adam a uomo su Leao. Risultato: non solo Leao sparisce dal campo, ma Adam si sovrappone e torna ad essere decisivo anche in attacco propiziando il 2-0 di Zaccagni. Sontuoso in ogni zona del campo, credo che oggi non abbia sbagliato neanche un pallone. Si prende nel finale la meritata standing-ovation del pubblico, che intona il suo nome per festeggiare al meglio le sue 200 presenze con la nostra maglia.

MILINKOVIC 8 – E’ tornato il Sergente che conoscevamo, che ci prende per mano e delizia il pubblico, segna il primo gol di sempre al Milan e gestisce ogni pallone con praticità, qualità ed eleganza. Spende il giallo per fermare Leao, poi entra in tutte le azioni della squadra e a fine partita esulta come non mai, dicendo alle telecamere che forse stasera è la più bella serata da quando è alla Lazio. Uno come lui merita le zone alte di classifica in cui navighiamo, e questa sera ha sfoderato una performance d’autore. Una delle sue, insomma. Dappertutto. DALL’80’ BASIC NG

CATALDI 7,5 – Sempre all’altezza, sempre concentrato, bello da vedere, da play puro. E’ come se giocasse lì da sempre, invece Sarri se lo è letteralmente inventato e gli sta regalando una nuova carriera. Danilo però ci ha messo molto del suo: palla in avanti, palla indietro, verticalizzazioni, dà sempre un’opzione ai compagni muovendosi tanto e palesando personalità e centralità. Effettua dei cambi di campo di lusso, e regge agli stessi ritmi per 90 minuti. Tra le sue migliori prestazioni. DAL 90’ MARCOS ANTONIO NG

LUIS ALBERTO 8 – Ha danzato col pallone tra i piedi, ma ha anche realizzato con freddezza il rigore del tris. Sta diventando completo: torna a difendere, fa il velo sul primo gol, l’assist per il quarto (dopo aver avviato l’azione)…questa sera ha dipinto calcio in ogni dove, dominando in mezzo al campo con una partita da calciatore totale. Sii meno morale, ragazzo, perché il tuo talento al servizio dell’allenatore e dei compagni può farci spiccare il volo…

PEDRO 7,5 – Stratosferico per movimenti, ripiegamenti, finte di corpo e intelligenza calcistica. Premia Marusic in profondità dando il là all’azione del gol del raddoppio, poi si procura il rigore che chiude la partita ed esce tra gli applausi dell’Olimpico, che a fine partita balla sulle note della Carrà e gli aveva dedicato una standing ovation con tanto di coro. Non può reggere sui livelli di questa sera, non sarebbe umano, dunque mi auguro che in quel ruolo arrivi un altro calciatore che possa farlo rifiatare. Certamente, da un anno e mezzo è nella parte giusta della Capitale.

FELIPE ANDERSON 8 – Partita da fare innamorare gli appassionati, laziali e non. Svaria su tutto il fronte offensivo facendo movimenti perfetti, gioca ogni pallone con una qualità tecnica impressionante, lega i reparti e fa ammattire la difesa del Milan risultando un rebus irrisolto dal primo minuto al novantesimo. Entra nel primo gol, serve a Pedro il pallone che vale il calcio di rigore, infine segna per la quarta gara di fila (contando anche la Coppa Italia). Ma il gol è solo l’ultimo tassello di una prestazione da fenomeno in un ruolo in cui, prima di incontrare Sarri, non aveva mai giocato in carriera. Superlativo.

ZACCAGNI 9 – Che vuoi fare, Mattia? Ennesima partita da “man of the match”, ennesima partita in cui il diretto avversario non riesce neppure a vederlo. Fa venire il mal di testa a Calabria, confeziona l’assist per Milinkovic, sigla il 2-0 e va alla stessa velocità per l’intero match. Sta facendo quello che vuole, tenendo il pallone incollato al piede, attaccando la porta, duettando con Luis Alberto sulla catena di sinistra. Accorciava, si allungava, andava in profondità. A tratti mostruoso.

MAURIZIO SARRI 10 – Grazie, Maurizio. Poesia.

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