Il pensiero del nostro direttore, Guido De Angelis sull’edizione odierna di Repubblica:
È ancora forte la delusione per quanto accaduto domenica scorsa contro l’Empoli. Uscendo dallo stadio ho potuto constatare mio malgrado l’amarezza e la frustrazione di tanti tifosi, comprensibilmente delusi per l’ennesimo risultato positivo gettato al vento. Forse è il caso di accettare una volta per tutte la realtà dei fatti, per quanto fastidiosa possa essere: la Lazio è questa, nel bene e nel male. Sono anni che ci troviamo a parlare degli stessi problemi, eppure questi non vengono mai risolti e puntualmente riaffiorano anche quando tutto sembra filare liscio. La forte sensazione che ho è che la squadra, così com’è, non abbia le risorse necessarie a mantenere sempre un alto livello di rendimento, quello che poi servirebbe per poter sperare nel quarto posto. In sostanza la Lazio è e rimane una buona squadra, a tratti ottima, ma non ancora pronta a reggere sul lungo periodo il confronto con le concorrenti. Basti pensare al povero Ciro Immobile, condannato a reggere sempre il peso dell’attacco da solo in assenza di sostituti. Credo non esistano altri club in Europa con un unico attaccante in rosa. Non sbaglia Sarri quando afferma che la Champions League sarebbe un autentico miracolo, almeno al momento. Ecco perché mi piacerebbe un ambiente più consapevole della nostra reale dimensione, che questi anni, con alti e bassi, dovrebbero ormai averci trasmesso. A mio avviso bisognerebbe ricalcolare i nostri obiettivi e valutare la Lazio nel modo più onesto, umile e sereno possibile. Con questo non voglio e non cerco alcun alibi per i calciatori, i quali anzi hanno il dovere di lottare per la gente su tutti i fronti: in campionato per vincere il mini torneo con Roma e Atalanta provando a infastidire le prime quattro e nelle coppe con l’intenzione di andare il più avanti possibile. Sta poi alla società dimostrare con i fatti, in questo mese di gennaio, di essere ambiziosa e affamata come lo è giustamente ogni tifoso. Quello stesso tifoso che, preoccupato da un silenzio assordante, aspetta dal presidente Lotito segnali concreti sul fronte Stadio Flaminio: non ci sarebbe regalo più bello per il 2023 della nostra amata Lazio…
Guido De Angelis – La Repubblica 11/01/2023