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Lazio, Milinkovic-Savic: “Non vedo l’ora di iniziare il Mondiale, ecco i nostri obiettivi…”

In vista del debutto nel Campionato Mondiale in Qatar, il centrocampista della Lazio Sergej Milinkovic-Savic si è espresso in un’intervista esclusiva ai canali ufficiali FIFA. Il talento biancoceleste sarà impegnato con la sua Serbia giovedì 24 novembre alle ore 20:00 contro il Brasile.

Di seguito le sue parole:

-Sul giocare con la Serbia: “Sono nato in Spagna, poi ho vissuto in Austria. Mia madre è serba, mio padre bosniaco. Ma in qualche modo, facevamo sempre tutte le nostre vacanze in Serbia. Per questo ho deciso di giocare nella nazionale serba. Giocare per il proprio Paese e per la propria gente è una delle cose più importanti nella carriera di un giocatore. Sì, non avrò vissuto qui, ma dopo aver trascorso molto tempo qui con la mia famiglia, ho iniziato a sentire il bisogno di giocare per questa nazionale. Per il mio Paese”.

-Sullo scorso mondiale: “Ero giovane e non presi parte alle qualificazioni. Poi l’allenatore mi chiamò. Inizialmente è stata dura per me, perché non sentivo di meritare di essere lì. È successo tutto così in fretta. Ma alla fine i compagni di squadra mi hanno accettato nel migliore dei modi e mi sono abituato. Sicuramente sono cambiato. Ho migliorato molte cose in cui non ero bravo. C’è sicuramente altro da migliorare, ma questo avviene con il tempo. Molte cose dipendono dall’allenatore: lui può notare se c’è margine di miglioramento e in quale ambito. Non c’è un solo giocatore che non abbia delle imperfezioni”.

-Sulla gara di qualificazione contro il Portogallo: “Sicuramente la partita più importante è stata quella in Portogallo, quella che ha deciso tutto. Ma anche quella in Irlanda. Lì per tutta la partita siamo stati sopra di un gol e poi abbiamo subito una rete sfortunata, per la quale abbiamo dovuto vincere in Portogallo. Ma sono sicuro che ricorderò per sempre quella partita, perché poi abbiamo realizzato l’impossibile. È stato qualcosa che nessuno credeva potesse accadere. Ci sono molte cose che non dimenticherò mai. La prima è l’arbitro che fischia la fine. Il momento in cui ho visto i giocatori in panchina correre in campo e quelli in campo abbracciarsi. È qualcosa che non dimenticherò mai. I festeggiamenti sono continuati a lungo: dopo che lo stadio si è svuotato, i nostri tifosi sono rimasti nel loro settore. E poi tutto ciò che è seguito. Negli spogliatoi, sull’autobus, in albergo… È stata davvero una notte da ricordare”.

-Su Mitrovic: “Conosco Mitar da tanto. Nel 2013 abbiamo giocato insieme il Campionato europeo UEFA Under 19 in Lituania. Prima di allora, avevamo giocato insieme per un anno con la nazionale. È un ottimo amico. Mi aiuta molto in campo. E anch’io cerco di aiutarlo, perché so quanto sia importante per lui segnare. Quindi cerco di fornirgli più assist possibili per renderlo felice. Io sono felice quando gli altri sono felici. Sono sicuro che l’atmosfera che si respira nella nostra squadra è particolare, perché nonostante sia una rosa giovane, molti giocatori sono stati compagni di squadra per 5 o 6 anni”.

-Sul mondiale U20: “Ci sono molti giocatori provenienti dalla Coppa del Mondo FIFA Under 20 in Nuova Zelanda del 2015 e dall’Europeo Under 19 in Lituania del 2013. Questo è l’aspetto positivo di noi. È la ragione dei nostri successi. Ci conosciamo perfettamente. Io conosco la prossima mossa dei miei compagni e so dove vanno se ho la palla. È molto importante, perché giochiamo in Nazionale due o tre volte all’anno. Non ci alleniamo insieme così spesso come faccio con i compagni del club. Quindi, è molto importante che una squadra nazionale abbia le stesse persone il più a lungo possibile, per ottenere un buon ambiente e grandi risultati”.

-Sulle avversarie nel gruppo: “All’ultima Coppa del Mondo abbiamo avuto nel gruppo Svizzera e Brasile. Inizialmente ero deluso perché avrei voluto che le nostre avversarie fossero diverse. Ma ripensandoci, non è una cosa così negativa. Possiamo cercare di ottenere risultati migliori di quelli ottenuti in Russia. Sinceramente, non vedo l’ora di partecipare alla Coppa del Mondo. Non vedo l’ora che inizi l’organizzazione e la preparazione per questo grande spettacolo”. 

-Sulle aspettative per questo mondiale: “A mio parere, dobbiamo avere aspettative realistiche e mantenere la calma, come durante le qualificazioni. Dobbiamo giocare una partita alla volta e accumulare vittorie il più possibile. Ma il primo obiettivo ora è superare la fase a gironi”.

 

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Pensieri e parole di
Guido De Angelis

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