Rosa più lunga. E con tre colpi si può sognare

Per la Lazio è il momento dell’ultima fatica prima della sosta del campionato. L’ottimo percorso svolto fin qui consente di approcciare con fiducia alle prossime due sfide che si preannunciano tutt’altro che semplici a dispetto dei nomi non certo altisonanti delle avversarie. La scorsa settimana ci ha detto che, rispetto alla passata stagione, l’impegno infrasettimanale di coppa non ha avuto ripercussioni negative su quello della domenica e le vittorie contro Feyenoord e Verona sono apparse nette e convincenti. Ora però c’è bisogno di un ulteriore step perché arriva il momento di viaggiare. Sì, viaggiare, evitando le buche più dure, come cantava l’immenso Lucio Battisti. Sono state infatti soprattutto le gare ravvicinate in trasferta a portarci via punti pesantissimi lo scorso anno ed è per questo che servirà la Lazio migliore e una gestione perfetta da parte di mister Sarri, la cui impronta è sempre più riconoscibile gara dopo gara. Senza voler concedere alcun alibi preventivo ai giocatori, mi chiedo come sia stato possibile per la Lega non programmare la partita di Cremona di domenica prossima in orario serale visto il viaggio che la Lazio dovrà sobbarcarsi rientrando con un volo charter in Italia dalla Danimarca solo nella notte tra giovedì e venerdì, ma questa è un’altra storia. Per fortuna quest’anno cominciamo ad avere la sensazione di una panchina più profonda e in grado quindi di reggere meglio l’urto di un calendario così fitto. È proprio questo aspetto che voglio sottolineare. L’importanza di avere una rosa più competitiva non la scopriamo certo oggi, così come non deve meravigliare la forza che la Lazio ha sprigionato in queste ultime uscite, a parte il ko con una squadra forte come il Napoli. Sono convinto che il potenziale, ancora in parte inespresso, unito alla voglia di spingersi oltre sul mercato di gennaio da parte della società, potrebbe aprire orizzonti sconosciuti lungo il nostro cammino. Un terzino sinistro, un attaccante di scorta per far respirare Ciro Immobile, perché bisogna proteggerlo come un panda, e un centrocampista come Ilic del Verona, che anche domenica all’Olimpico ha dimostrato il suo valore nonostante la sconfitta: se al presidente Lotito riuscissero tre operazioni simili si potrebbe veramente pensare in grande, anche a lottare per quel traguardo dalla parola proibita che tanto piace usare ad altri…

 

Di Guido De Angelis  (La Repubblica)