Addio Antonio Mercuri, laziale vero!

5EFDE7D2-EB75-433D-9366-10CED8BD7A72
Un altro grande cuore biancoceleste ci ha lasciati. Antonio Mercuri non era soltanto un grandissimo tifoso, con la Lazio di Maestrelli e sopratutto Giorgio Chinaglia nel cuore.
Antonio era prima di tutto una persona amata da tutti. Ironico, amante dei momenti in compagnia: insieme ad altri amici (tra cui Carlo Cotticelli, che ha voluto dedicare un pensiero alla sua scomparsa, che riportiamo qui sotto) aveva inventato il “Cenacolo dei Laziali”, un momento a cena e in compagnia che incarnava perfettamente i valori dello “stare bene insieme”.

La redazione di Lazialità, insieme al proprio direttore Guido De Angelis, si unisce con estremo dolore al saluto per Antonio, ricordato con grande affetto anche dalla Polisporitva Lazio e il presidente, Antonio Buccioni:

3EB9496B-9EE2-435A-B4AF-B9B8DEEC3CA1

 

Il pensiero del suo caro amico Carlo Cotticelli:


“Con la scomparsa di Antonio Mercuri finisce anche per me una parte della mia vita. Ci univa l’amore per la Lazio oltre che una vera amicizia. Antonio rappresentava l’autentico figlio del generone romano, uomo di relazioni, se avevi bisogno di qualsiasi cosa lui c’era e trovava il modo di aiutarti. I sentimenti per la Lazio e per Giorgio Chinaglia li trasmetteva a qualsiasi interlocutore e con la sua simpatia riusciva a far sorridere anche i romanisti, gli avversari di sempre, grazie alla sua ironia e sagacia. Mi consola il fatto di averlo visto in vita per ultimo e di averlo sentito per commentare la vittoria della Lazio contro l’Inter. Io stavo allo stadio, lui se la vedeva da casa perché le sue condizioni fisiche non gli consentivano di andare allo stadio. Forse, almeno il fatto che se ne sia andato dopo una grande partita della sua amata Lazio, rende la sua dipartita romantica e probabilmente il modo che avrebbe desiderato per uscire di scena. Noi amici, e siamo tanti, perché Antonio era un generoso, porteremo con noi il suo ricordo e l’amore verso la Lazio ed i laziali. Perché per lui ogni laziale era un fratello di fede, perché essere laziali era una condanna ma anche un privilegio perché “Carlo, noi semo un’altra cosa, al di là del risultato”. Si era inventato da qualche anno il “Cenacolo dei Laziali”, ovvero un appuntamento settimanale dove riuniva in un ristorante romano, tutti i suoi amici laziali, appuntamento che dopo il Covid è stato annullato e non è più ripreso. Sarà mio piacere e dovere far di tutto per riprendere questo rituale, anche se  non sarà la stessa cosa senza di lui. Ma Antonio vorrebbe così, ne sono sicuro, ordinando un risotto ai gamberoni con il curry ed alzando un calice di vino per ricordarlo. Ci chiederebbe di tifare per la Lazio anche per lui. Che dire amico caro, ci manchi come l’aria. Domani non potrà essere un altro giorno senza di te, chissà se mai ci passerà”.

CARLO COTTICELLI