Il vice-allenatore della Lazio, Giovanni Martusciello, ha lavorato in carriera con tanti allenatori di livello: da Aglietti a Giampaolo, da Spalletti a Sarri. Con il tecnico toscano Martusciello ha lavorato da Empoli a Londra, per poi finire alla Lazio. Il mister in seconda della Lazio, reduce da una corsa “alla Bolt” per abbracciare Milinkovic al momento del 2-2 di Juventus-Lazio, ha parlato in esclusiva al match program di Lazio-Verona.
“Il Verona è come Torino e Atalanta: aggredisce la gara, la domina, ti salta addosso, ha grande fisicità , ha battuto spesso le prime sei della classe, compresi noi all’andata (finì 4-1, ndr). Bilancio stagionale positivo, abbiamo raccolto molto di quanto seminato, siamo felici anche per come stiamo finendo in crescendo la stagione. Spesso la gente si lascia condizionare dai risultati, noi invece guardiamo alle prestazioni e le partite importanti sono state tante. Ora siamo cresciuti e non c’è più distinzione tra casa e trasferta, all’inizio eravamo in due versioni diverse. La Lazio ti entra dentro, i tifosi sono straordinari, l’ambiente è familiare, l’affetto della gente è incredibile e questo ti fa crescere un senso di responsabilità , ci hanno sostenuto anche nelle figuracce in trasferta, permettendoci di lavorare in tranquillità . Sinceramente cosa fossero i tifosi della Lazio lo avevo notato già da avversario, ma viverli dall’interno è veramente piacevole. Grazie a loro stiamo assimilando concetti prima sconosciuti un un clima sereno. Nelle ultime 4 gare c’è stata una crescita eccezionale, peccato finisca il campionato, ci stiamo divertendo e non solo per i risultati“.