“Dopo aver già svolto la seduta di sabato in gruppo, anche ieri – alla ripresa della preparazione – Matias Vecino si è allenato con i compagni. L’uruguaiano è quindi da considerare recuperato, anche se – essendo rimasto fermo per oltre due mesi – bisognerà aspettare ancora qualche giorno per capire se a Bergamo potrà esserci”. Così riporta l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”, nell’articolo dal titolo “Dia è in dubbio. La Lazio si affida ancora a Pedro”.
Out dai primi di agosto per una lesione di basso grado rimediata nella rifinitura antecedente all’amichevole estiva contro il Burnley, Matias Vecino da quel momento non si è più visto. Clinicamente guarito da oltre un mese, come confermato dallo staff medico biancoceleste, il centrocampista uruguaiano non ha mai provato a forzare il suo rientro in gruppo, in virtù di un blocco mentale, più che fisico, dovuto ai timori di una possibile ricaduta. «Vecino è un enigma», ha affermato lo stesso Maurizio Sarri, qualche giorno fa, ai microfoni della radio ufficiale.
Il “caso Vecino”, però, sembra finalmente esser giunto a conclusione. In gruppo da ormai due giorni, Matias pare aver superato i propri problemi fisici, nonché – soprattutto – la propria impasse psicologica, che lo hanno tenuto fuori dal campo per oltre due mesi. La prudenza necessaria in questi frangenti, visti anche i precedenti, non è mai troppa, ma l’uruguaiano sembrerebbe esser pronto a strappare quantomeno la convocazione in vista della difficile trasferta di Bergamo, in programma domenica 19 ottobre alle ore 18:00.
Il recupero di Vecino, oltre a dare ossigeno a un reparto in apnea, in virtù delle assenze prolungate di Rovella e Dele-Bashiru, consentirebbe a Maurizio Sarri di avere un’opzione in più per il centrocampo biancoceleste. Un’alternativa in grado di garantire sostanza ed esperienza a una squadra in netta difficoltà. Il tecnico toscano incrocia le dita.