Lazio, Matteo Cancellieri: l’arma in più di Maurizio Sarri

Matteo Cancellieri è sicuramente una delle poche note liete di questo avvio di stagione in casa Lazio. Era partito in sordina: schierato da titolare nelle prime tre partite di campionato (contro Como, Verona e Sassuolo) in virtù del forfait di Isaksen, il ventitreenne romano aveva sempre offerto prestazioni inconsistenti. Un avvio talmente deludente da spingere il mister Maurizio Sarri a relegarlo in panchina nella partita più importante, il derby contro la Roma, non concedendogli nemmeno un minuto. Da lì qualcosa è cambiato e Matteo si è preso la Lazio sulle spalle. Prima l’esaltante prestazione di Genova, in cui il numero 22 ha realizzato la sua prima rete in maglia biancoceleste con un mancino chirurgico che non ha lasciato scampo al portiere genoano, per poi mettere lo zampino anche nel secondo e nel terzo goal dei suoi. Poi l’eccezionale performance contro il Torino, arricchita da due goal di pregevole fattura che avevano consentito, seppur momentaneamente, di ribaltare lo svantaggio inizialecausato dalla rete del Cholito Simeone. Una prova maiuscola che è valsa a Cancellieri il premio di “Panini player of the match”. Del resto, la crescita del giovane attaccante romano era parsa evidente fin dal ritiro precampionato, in cui Matteo si era messo in mostramettendo a referto due goal e fornendo prestazioni assolutamente convincenti. Una maturazione ribadita dallo stesso Sarri ai microfoni della radio ufficiale: «Questo è un ragazzo che sta crescendo di suo. Io l’ho trovato diverso rispetto a due anni fa. É un ragazzo molto più maturo dal punto di vista personale, più convinto dei propri mezzi dal punto di vista calcistico. É un ragazzo che dà il suo meglio nell’accelerazione e nell’aggressione degli spazi. Se lo si costringe a palleggiare, molto probabilmente gli togliamo le caratteristiche più belle che ha e noi stiamo cercando un modo di giocare che lo porti a esaltare le cose in cui è bravo. Se può essere anche una soluzione in più in uscita sul lancio lungo? Se il lancio lungo è in aggressione degli spazi, sì. Per quanto riguarda il gioco aereo, invece, nelle deviazioni è anche forte, ma può migliorare molto negli impatti diretti quando è in area di rigore. É un ragazzo che ha potenzialità. Speriamo che l’evoluzione sia positiva. In questo momento è bello concentrato sul lavoro, non dà segnali di presunzione e questo è un aspetto, secondo me, fondamentale».
Arrivato a Roma per ricoprire addirittura il ruolo di vice-Immobile, nella sua prima esperienza alla Lazio Matteo era apparso ancora acerbo e immaturo. Poi i prestiti all’Empoli e al Parma, esperienze che hanno permesso all’esterno romano di tornare alla base in una veste del tutto nuova. Con personalità e giocate di qualità, Matteo si è preso la Lazio, complice anche la mononucleosi che ha tenuto fuori dal campo Isaksen per oltre due mesi. Ora, con il ritorno del danese a pieno regime il ballottaggio è aperto, anche se sarà difficile per Sarri privarsi di un Cancellieri in queste condizioni.

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