«Se posso scanso sempre gli impegni e ritaglio due ore per vedere la Lazio. Momento? Vedo il rischio più grande di tutti, quello di abituarci all’anonimato, ad una mediocrità che diventa sostanziale. Sabato vedevo la squadra e mi chiedevo chi la guidava, dove fosse il leader in campo. Lo stesso Sarri, che mette comunque tutto se stesso, è davanti ad una sfida che non lo entusiasma. A gennaio la squadra seriamente rinforzata ma non con gli scarti. Siamo abituati a soffrire ma non a essere rassegnati e anonimi. Dobbiamo contrastare ad ogni costo la mediocrità». Queste le parole di Mauro Mazza intervenuto sui 98.100 di RadioseiLazio durante la trasmissione “Quelli che…” in onda dal lunedì al sabato.
Il giornalista ha poi proseguito: «Credo che la squadra possa ripartire da gente come Zaccagni e Isaksen, lo stesso Guendouzi non è riconosciuto come leader dal gruppo. Si percepisce la delusione di Sarri per il mancato mercato, così come quella dei calciatori, che avrebbero voluto rimanere con una squadra più forte o addirittura essere ceduti».