Lazio, Zaccagni: “Perso per un errore eclatante. Dobbiamo cambiare atteggiamento”

Termina con una sconfitta il Derby della Capitale per la Lazio. Allo Stadio Olimpico i biancocelesti cadono 1-0 contro la Roma, decisivo con gol nella prima frazione di gioco di Lorenzo Pellegrini su una follia di Nuno Tavares. Al termine della gara il capitano della Lazio, Mattia Zaccagni, ha commentato la sconfitta in conferenza stampa. Di seguito le sue parole:

A cosa era dovuto il nervosismo finale?

“Di errori eclatanti c’è solo quello del gol subito. Nel secondo tempo abbiamo ripreso la partita in mano e creato tanto. Ci dispiace, perché abbiamo creato le occasioni per trovare il gol”.

Come state vivendo questo inizio di stagione? Vi siete confrontati?

“Sì, un confronto c’è stata e ce ne sarà anche un altro in settimana. Logico che ci aspettavamo e volevamo un inizio diverso. Ora dobbiamo ricompattarci e ripartire più forti”.

Nell’intervallo che cosa vi ha detto Sarri?

“Il mister ci ha corretto su cose tecniche. Nel secondo tempo abbiamo avuto tanto occasioni per pareggiarla, ci è mancato solamente il gol. Abbiamo peccato di superficialità, questo non possiamo permettercelo in un derby”.

La Lazio tira poco e segna poco, va migliorato qualcosa davanti?

“La fase offensiva è ciò che cerchiamo di migliorare in settimana, oggi abbiamo fatto una buona gara. Abbiamo avuto occasioni importanti ma non le abbiamo sfruttate”.

Quali sono le reali prospettive di questa Lazio?

“Questa è una squadra che ha qualità, ma la qualità esce fuori quando giochiamo da collettivo. Se facciamo gli errori di oggi è difficile poi riprendere le partite. Dobbiamo ricompattarci, riprendere umiltà e ripartire”.

Cosa è successo al fischio finale? A Genova eventualmente potresti tornare mezzala?

“A fine partite c’è stato tanto nervosismo ma è normale. Guendouzi è stato espulso per delle parole all’arbitro. Anche questi sono atteggiamenti che dobbiamo toglierci. Genoa? In settimane vedremo”.

Parere sullo stile di arbitrare di Sozza?

“Non voglio parlare dell’arbitro, non è quello di cui dobbiamo parlare oggi”.

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