40 anni di Lazialità, -12: il countdown con le copertine che hanno fatto la storia

Lazialità festeggia i suoi primi 40 anni di vita. Fondata nel settembre del 1985 da Guido De Angelis, “Lazialità” è stata negli anni un magazine, un tabloid, la rivista ufficiale della Lazio e anche un format televisivo e un sito. Tante anime, un’unica missione: raccontare, custodire e diffondere l’amore per i colori e per la storia della Prima Squadra della Capitale.

Un traguardo storico che “Lazialità” festeggerà insieme a tutti i suoi lettori e ai tifosi della Lazio sabato 27 settembre 2025. Il countdown verso il grande giorno è iniziato e abbiamo deciso di accompagnarvi in quest’attesa pubblicando ogni giorno una copertina storica di “Lazialità”.

-12: VLADO…portaci lontano!

La copertina di oggi è dedicata ad un allenatore che, seppur rimasto poco alla Lazio, ha legato per sempre il suo nome alla nostra storia. E’ gennaio 2013 e “Lazialità” esce in edicola con una prima pagina tutta riservata a mister Vladimir Petkovic, giunto sei mesi prima sulla panchina biancoceleste, succedendo ad Edy Reja.

Vlado portaci lontano“: è questo il titolo della rivista che cavalca un momento positivo della stagione. La Lazio aveva chiuso il 2012 con una serie positiva aperta di sette risultati utili consecutivi, compresi una vittoria nel derby e contro l’Inter ed aveva passato la fase a gironi di Europa League da prima in classifica.

Il mercato di gennaio aveva visto la partenza di Tommaso Rocchi, ma l’ambiente era ottimista e riponeva fiducia massima nell’allenatore: “Si sta rivelando importante la figura del tecnico Petkovic“, scriveva Guido De Angelis.

Aggiungendo: “Tutti, io compreso, rimanemmo basiti e forse un po’ delusi dalla scelta della società di affidare la panchina ad un semi sconosciuto. Invece no, sorpresa! Il misto di stile, eleganza ed efficienza ha colpito dritto a cuore e mente, e i risultati arrivano“.

E chissà se in questa posa da attore americano, pensieroso e con lo sguardo dritto avanti a se, mister Vladimir Petkovic non iniziava già a vedere ciò che – di lì a qualche mese – avrebbe donato alla gente laziale. Sarà infatti lui ad alzare al cielo la Coppa Italia del 26 maggio 2013. Il giorno in cui la storia si inchinò alla Lazio, e la città di Roma scoprì che l’eternità può avere solo due colori: il bianco e il celeste.

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Pensieri e parole di
Guido De Angelis

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