
Lazialità festeggia i suoi primi 40 anni di vita. Fondata nel settembre del 1985 da Guido De Angelis, “Lazialità” è stata negli anni un magazine, un tabloid, la rivista ufficiale della Lazio e anche un format televisivo e un sito. Tante anime, un’unica missione: raccontare, custodire e diffondere l’amore per i colori e per la storia della Prima Squadra della Capitale.
Un traguardo storico che “Lazialità” festeggerà insieme a tutti i suoi lettori e ai tifosi della Lazio sabato 27 settembre 2025. Il countdown verso il grande giorno è iniziato e abbiamo deciso di accompagnarvi in quest’attesa pubblicando ogni giorno una copertina storica di “Lazialità”.
-13: Ciao Long John

La copertina di oggi è un saluto e un omaggio al più grande di tutti, a colui che ha scritto pagine indimenticabili della storia della Lazio. E non solo. Siamo a maggio 2012 e “Lazialità” esce in edicola con una prima pagina dedicata al ricordo di Giorgio Chinaglia, scomparso poche settimane prima, il 1° aprile 2012.
“Ciao Long John“. E’ questo il titolo scelto dal direttore Guido De Angelis che nell’editoriale di terza pagina aggiunge: “Ci sono momenti della vita in cui ti si spezza qualcosa dentro. Provo un dolore lacerante per la perdita di Giorgio Chinaglia, perché gli volevo un gran bene. Era il mio mito, anzi è il mio mito, e lo resterà per sempre. Fu Giorgio a farmi innamorare perdutamente della mia Lazio… quanti ricordi, grazie di tutto Long John“.
Chinaglia, la figura più amata e controversa della storia della Lazio, lasciava la scena in un mese drammatico per i nostri colori. Pochi giorni dopo, il 12 aprile 2012, se ne andava anche il piccolo Mirko Fersini, giocatore delle giovanili della Lazio scomparso a 17 anni in un tragico incidente con il motorino. Da ottobre 2012 il campo principale del centro sportivo di Formello è dedicato alla sua memoria.
I funerali di Chinaglia si svolsero in America, a Naples, città dove morì. Il popolo laziale lo salutò lo stesso con una Messa alla Basilica del Cristo Re di Roma, nel quartiere Prati. Oltre duemila persone pregarono per il suo spirito e la sua anima. Perché in fondo “quel dito verso la Sud rimarrà per l’eternità“… Due destini diversi, uniti per sempre nel ricordo di chi ha amato il calcio con il cuore. Chinaglia, il leone che fece la storia, e Mirko, il ragazzo che sognava di scriverla.
