40 anni di Lazialità, -15: il countdown con le copertine che hanno fatto la storia

Lazialità festeggia i suoi primi 40 anni di vita. Fondata nel settembre del 1985 da Guido De Angelis, “Lazialità” è stata negli anni un magazine, un tabloid, la rivista ufficiale della Lazio e anche un format televisivo e un sito. Tante anime, un’unica missione: raccontare, custodire e diffondere l’amore per i colori e per la storia della Prima Squadra della Capitale.

Un traguardo storico che “Lazialità” festeggerà insieme a tutti i suoi lettori e ai tifosi della Lazio sabato 27 settembre 2025. Il countdown verso il grande giorno è iniziato e abbiamo deciso di accompagnarvi in quest’attesa pubblicando ogni giorno una copertina storica di “Lazialità”.

-15: Il derby di Paolo Di Canio

La copertina di oggi porta i nostri cuori a rivivere uno dei derby più emozionanti del nuovo millennio. E’ il mese di gennaio e la rivista “Lazialità” esce in edicola con un numero speciale dedicato alla vittoria contro la Roma del 6 gennaio 2005, giorno dell’Epifania.

E’ sufficiente l’immagine di copertina per capire di quale partita stiamo parlando. Paolo Di Canio mostra il numero 3 con le dita mentre esce dal campo. Sopra una scritta: “Che bello!“. Superfluo aggiungere altro. Eh sì perché quel 6 gennaio 2005 non poteva andare meglio. Una partita dove gli astri hanno cucito la trama perfetta.

Un derby da sogno

La Lazio, senza vittorie nei derby da dieci partite, batteva 3-1 la Roma da sfavorita, per diversi motivi. Non solo per la cabala appena ricordata della storia passata, ma anche per la classifica (la zona retrocessione era ad un passo) e per avere in panchina un allenatore al debutto. Giuseppe Papadopulo guidava infatti la Lazio per la prima volta, subentrando a Mimmo Caso.

Serviva un condottiero in campo per guidare l’impresa. E l’eroe di giornata non poteva che essere Paolo Di Canio. Il numero 9 biancoceleste sbloccò la gara con un pallonetto delizioso segnando nella porta dove aveva deciso un derby 16 anni prima (15 gennaio 1989, 1-0). Poi un assist per Cesar per il 2-1, il gol di Tommaso Rocchi e l’uscita dal campo con il dito puntato verso la Curva Sud mostrando il punteggio finale: 3-1 per noi.

Paolè j’hai fatto male“. Questo il grido in cronaca di Guido De Angelis passato alla storia. Nell’editoriale di quel giorno scriveva: “La Lazio è tornata a trionfare in un derby. E lo ha fatto come lo avevamo immaginato nei sogni più belli. Con grinta, cuore, orgoglio“. Quel 3-1 non fu solo una vittoria. Fu un grido scolpito nella storia, con Di Canio anima indomabile della Lazio, padrone del derby, di Roma, e simbolo di un orgoglio che non muore mai.

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