Lazialità festeggia i suoi primi 40 anni di vita. Fondata nel settembre del 1985 da Guido De Angelis, “Lazialità” è stata negli anni un magazine, un tabloid, la rivista ufficiale della Lazio e anche un format televisivo e un sito. Tante anime, un’unica missione: raccontare, custodire e diffondere l’amore per i colori e per la storia della Prima Squadra della Capitale.
Un traguardo storico che “Lazialità” festeggerà insieme a tutti i suoi lettori e ai tifosi della Lazio sabato 27 settembre 2025. Il countdown verso il grande giorno è iniziato e abbiamo deciso di accompagnarvi in quest’attesa pubblicando ogni giorno una copertina storica di “Lazialità”.
-35: Il primo giorno di Roberto Mancini
La copertina di oggi è dedicata ad un campione che ha scritto pagine indimenticabili della nostra storia, legandosi per sempre alla Lazio: Roberto Mancini. Tra le più belle copertine a lui destinate c’è quella che ci riporta alla rivista di luglio-agosto 1997, quando il “Mancio” arrivò a Roma, sponda biancoceleste.
Maglia con sponsor “Cirio“, sguardo grintoso, pugno chiuso e dietro una bellissima coreografia della Curva Nord. Non serviva un titolo per completare una copertina che profumava già così di lazialità. Dopo cinque anni di assestamento, dove comunque la Lazio era sempre entrata in Coppa Uefa, adesso la squadra di Sergio Cragnotti era pronta a diventare grande.
Roberto Mancini e la Lazio
L’arrivo di Mancini alla Lazio coincise con l’apertura del ciclo di vittorie nazionali e internazionali del club a cavallo del 2000. Dopo 15 anni di Sampdoria, il Mancio arrivava a Roma: “Per me è come il primo giorno di scuola, sono molto emozionato. La Lazio ha una curva fantastica, mi auguro di riuscire a riscaldarla. Il mio obiettivo primario è far divertire la gente che viene allo stadio e per fare questo bisogna vincere“.
Così parlava il giorno della sua presentazione in conferenza stampa. Parole che poi si sono presto trasformate in fatti: gol all’esordio il 31 agosto 1997 (Lazio-Napoli 2-0), gol al suo primo derby (Roma-Lazio 1-3) e tante altre magie come la rete di tacco a Gianluigi Buffon in Parma-Lazio 1-3 del 16 gennaio 1999.
Roberto Mancini resterà alla Lazio per tre anni collezionando 136 presenze complessive condite da 24 gol e 30 assist e vincendo uno scudetto, due Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa europea. Roberto Mancini non è stato solo un grande giocatore per la Lazio, ma l’incarnazione di un’epoca: il talento che ha acceso i sogni, la classe che ha ispirato una generazione.
