Lazialità festeggia i suoi primi 40 anni di vita. Fondata nel settembre del 1985 da Guido De Angelis, “Lazialità” è stata negli anni un magazine, un tabloid, la rivista ufficiale della Lazio e anche un format televisivo e un sito. Tante anime, un’unica missione: raccontare, custodire e diffondere l’amore per i colori e per la storia della Prima Squadra della Capitale.
Un traguardo storico che “Lazialità” festeggerà insieme a tutti i suoi lettori e ai tifosi della Lazio sabato 27 settembre 2025. Il countdown verso il grande giorno è iniziato e abbiamo deciso di accompagnarvi in quest’attesa pubblicando ogni giorno una copertina storica di “Lazialità”.
-36: La Coppa al cielo!
La copertina di oggi celebra una delle vittorie più attese e magiche della nostra storia. E’ il maggio 1998 e qualche giorno prima, esattamente il 29 aprile 1998, la Lazio alzava al cielo la Coppa Italia dopo aver battuto in finale il Milan per 3-1. E così in prima pagina ecco capitan Fuser con il trofeo e il titolo: “La coppa al cielo“.
A raccontarci le emozioni di quel momento è Guido De Angelis nel suo consueto editoriale: “Era il settembre 1958 quando Prini realizzò un gol storico contro la Fiorentina allo stadio Olimpico. Quel giorno la Lazio vinse la prima Coppa Italia della sua storia. (…) 40 anni dopo la Coppa Italia torna a Roma, con la Lazio che trionfa dopo una partita difficile, disperata. All’andata il Milan aveva vinto con un gol beffa di Weah al 90′.
“La gara di ritorno fa paura. (…) Quando a inizio ripresa Nedved devia la palla nella propria rete sembra tutto finito. Ma in dieci minuti esplode la rabbia della Lazio. (…) Segna Gottardi, poi Jugovic. (…) Tre minuti più tardi la rete del trionfo. A realizzarla è Alessandro Nesta, il ragazzo di Cinecittà dal cuore laziale“.
L’intera rivista celebra il trionfo della Lazio con foto inedite, il racconto del percorso fino alla finale e le voci dei protagonisti. La Lazio, dopo 24 anni, tornava a vincere una coppa di prestigio. L’aquila si alzava in cielo: “Oggi siamo padroni di Roma, anzi d’Italia, anche grazie a Sergio Cragnotti“, chiudeva l’editoriale di Guido De Angelis. Ed era solo l’inizio…
