Accordo trovato, staff in via di definizione, programma stilato. Maurizio Sarri è virtualmente il nuovo allenatore della Lazio. S’era fermato alla panchina numero 137, quel Lazio-Udinese 1-2 che fu foriero delle dimissioni. «Solo quella mia decisione avrebbe potuto dare una scossa alla squadra», avrebbe dichiarato il tecnico di Napoli, sostituito prima da Martusciello (in Frosinone-Lazio) e poi da Igor Tudor, che avrebbe condotto la squadra in Europa League prima di salutare in estate e dare il là all’annata sotto la guida tecnica di Marco Baroni.
In mancanza di firma, non si può parlare di ufficialità. Ma una stretta di mano tra Sarri e la Lazio è da considerarsi un segnale chiaro. Alla cena di Natale del 2021 Claudio Lotito ammise d’essersi innamorato dell’allenatore toscano. «Penso di aver incontrato un uomo che può fare la differenza nel mondo del calcio, che vive di passioni autentiche, con un trasporto unico per questo sistema. Vive per il calcio non come elemento di sostentamento, ma come sentimento», sottolineava alla squadra. «Se qualcuno pensa che Sarri sia precario, si sbaglia», urlava il patron biancoceleste, che aveva fiutato qualche malumore proveniente dai senatori dello spogliatoio (capitan Immobile su tutti). Appena 450 giorni dopo, Maurizio Sarri si appresta al grande ritorno. Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, l’accordo raggiunto dovrebbe essere un contratto biennale con opzione per il terzo anno. La Lazio crede nel lavoro di Sarri, così l’opzione dovrebbe scattare al raggiungimento (al primo o secondo anno) di un piazzamento Champions. Complesso da immaginare oggi – dato il settimo posto delle ultime due annate calcistiche – ma comunque reso plausibile almeno dai precedenti: nella stagione 2021/22 Sarri si classificò al quinto posto in classifica, davanti a Roma e Atalanta; nella stagione 2022/23 ottenne il secondo posto, miglior risultato di sempre dopo i 2 scudetti conquistati da Maestrelli ed Eriksson.
Il nero su bianco dovrebbe arrivare ad inizio settimana, quando verrà anche ufficializzata la separazione da Marco Baroni. Da segnalare qualche manovra di disturbo della Fiorentina – che ha perso Palladino – nelle ultime ore. Scioltasi di fronte alla parola data dall’allenatore alla sua vecchia Lazio.