Inter-Lazio 2-2, le pagelle: centrocampo al top, Isaksen sciupa. Pedro da 9 e standing ovation

Al termine di Inter-Lazio 2-2 arrivano come di consueto le pagelle del nostro direttore, Guido De Angelis.

MANDAS 5,5 – Non mi è piaciuto granché. Può poco o nulla sul gol di Bisseck, è poco reattivo sul 2-1 di Dumfries, che arriva sul suo palo di competenza. Male con i piedi al rinvio, puntuale nelle uscite. Non la sua miglior performance stagionale. Non ha dovuto nemmeno compiere grandi parate, perché l’Inter non ha creato tantissimo. Graziato da Arnautovic nel finale, comunque meno sicuro del solito.

MARUSIC 6 – Subisce un fallo che si poteva fischiare da Thuram sul gol di Dumfries, ma è troppo morbido nella circostanza e il suo mancato intervento spiana la strada al marcatore. Aveva tenuto in maniera applicata e con grande verve, con qualche buona diagonale su Dimarco. Sufficienza striminzita, entra nel gol dell’1-1 in modo anche fortunoso.

GILA 6,5 – Un’ottima prestazione, fatta di duelli vinti, anticipi importanti, chiusure provvidenziali. Tra le sue migliori partite della stagione, con poche sbavature. Cancella dal campo Taremi.

GIGOT SV – Entra per il recupero, non è giudicabile.

ROMAGNOLI 6 – Una buonissima prestazione, con una sola macchia: la punizione del gol di Dumfries nasce da una sua scivolata sciocca su Thuram. Purtroppo era stato protagonista in negativo anche sull’1-0 di Bisseck: è lui a consegnargli il pallone in area piccola. Al di là degli episodi, nel 2025, comunque, è tornato il calciatore che conoscevamo. Speriamo che in estate possa restare con noi.

TAVARES 6 – Era al rientro dopo 2 mesi abbondanti, non ha giocato male, ma si è preso inevitabilmente poche responsabilità in zona cross. Ha corso tanto, senza soffrire Dumfries, risultando applicato in fase difensiva. Non ne ha più ed esce nel finale, facendo spostare Marusic sulla catena mancina. Speriamo di averlo all’ultima col Lecce, si è fermato un’altra volta.

HYSAJ 6,5 – Entra molto bene in partita ed è molto intelligente nelle occasioni dei gol. La rete su azione di Pedro nasce dall’albanese, che segue l’azione di Castellanos e fa un gran passaggio a Pedro. Ingresso per nulla scontato.

ROVELLA 7 – Veniva da un mese bruttino, si è ripreso disputando una partita di enorme sacrificio. Corsa, recuperi importanti e anche una pulizia in uscita non indifferente. Ottimo in copertura, ha limitato molto il centrocampo nerazzurro. Nel finale è protagonista di alcune rincorse commoventi. In crescita, per fortuna non è stato ammonito e sarà presente col Lecce.

GUENDOUZI 6,5 – Sempre lucido nonostante centinaia di palloni giocati. Disputa la consueta gara di abnegazione e determinazione, facendo soffrire Barella e Mkhitaryan. Propositivo anche in fase offensiva: sul gol dell’1-1 è al limite dell’area a servire Marusic pochi istanti prima del gol di Pedro. Grinta e ferocia agonistica.

ISAKSEN 5 – Purtroppo il gol mangiato a tu per tu con Sommer pesa come un macigno sul suo voto, sulla partita e (chissà), forse, sul piazzamento finale. Aveva giocato anche bene, dando profondità alla squadra e cercando la rete, ed aveva anche controllato bene la sfera del potenziale 0-1, cestinato miseramente per non aver alzato il pallone. Errore gravissimo e sanguinoso, come quello in casa col Napoli. Sotto nel punteggio, l’Inter avrebbe dovuto allungarsi, invece il danese si mangia il gol e puntualmente andiamo sotto 1-0 prima dell’intervallo. Perde qualche duello con il veterano Bastoni, mi sembra normale. In zona gol, purtroppo, non va.

PEDRO 9 – Poesia del calcio, che il Dio del pallone ce lo preservi. Intelligenza sopraffina e freddezza, il primo gol sembra semplice ma è difficilissimo. Il rigore è pesantissimo, come col Milan, e lo calcia in maniera impeccabile. Nove gol da subentrato: c’è Pedro, poi c’è la Lazio. Di caratura superiore, è il nostro unico calciatore di qualità. E questa sera gli dobbiamo ancora una volta (come col Parma) un punto pesante. Terza doppietta in stagione, prende il voto del suo numero di maglia.

VECINO 7 – Sono le partite dei senatori, non l’ha sbagliata. Determinante nel lavoro a centrocampo e in prima pressione su Calhanoglu, che mette in enorme difficoltà. Le incursioni in area avversaria sono il suo pane quotidiano, e il gol del pareggio (1-1) di Pedro è suo per tre quarti. Intelligente e con un senso della posizione magistrale. Non ha mai perso la testa.

DIA 6,5 – Quando entra Pedro a uscire non è il senegalese, per un motivo semplice. Gioca nell’inedita posizione di ala sinistra, venendo adattato per l’assenza di Zaccagni. Si sacrifica molto, ed è davvero fondamentale in una serie di recuperi provvidenziali su Barella: le sue rincorse all’indietro a strappare la sfera al rivale in ripartenza sono da applausi. Nel primo tempo spazza via dalla nostra area diversi palloni, agendo da difensore in modo quasi eroico. Ha lottato, e nella ripresa ha avuto una chance purtroppo gettata alle ortiche davanti a Sommer. Altrimenti il suo voto sarebbe stato ancora più alto.

CASTELLANOS 6,5 – Primo tempo inqualificabile, con errori di misura negli stop, negli appoggi, e tanti palloni persi (anche pericolosi). Sale di tono nella ripresa, recupera la sfera da cui nasce l’1-1 e si procura il rigore del definitivo 2-2. Non segna, lo sappiamo, ma ci fa comunque girare ed ha il veleno addosso: l’azione dell’1-1 (riguardatela!) nasce dalla sua cattiveria nel mettersi davanti ad un rilancio di Bastoni, a cui strappa la palla. Tra gli ultimi ad abbassare la testa.

BARONI 6,5 – Un punto che forse servirà a pochissimo, se non a togliere lo scudetto all’Inter. La squadra non demorde e continua a mostrare un cuore oltre l’ostacolo che è sempre stato il marchio di fabbrica stagionale. Purtroppo, paghiamo gli errori dei singoli e le solite disattenzioni, stavolta su calcio da fermo. Con il Lecce ci giochiamo tanto: possiamo ancora andare in Champions, in Europa League, in Conference League o rimanere fuori da tutte le coppe. Sicuramente, 33 anni dopo, abbiamo fatto vivere all’Inter un altro 5 maggio 2002. Incredibile.

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Pensieri e parole di
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