Nel post partita della sfida tra Empoli e Lazio, vinta per 0-1 dai biancocelesti grazie ad un gol di Dia, il DS biancoceleste Angelo Mariano Fabiani è intervenuto ai microfoni di DAZN. Di seguito le sue parole:
“Non vogliamo mettere il bavaglio al nostro tecnico. Voglio fare delle precisazioni su quello che è lo stato d’animo a seguito di quelli che sono episodi ignobili e brutti. Vorrei parlare di calcio, ci saranno le autorità competenti che se ne occuperanno. Chi ci ascolta vuole parlare di calcio, ma quando si oltrepassa il limite e non c’è più la decenza e si può dire tutto e il suo contrario non va bene, specialmente se si va contro la società. Non si può registrare il sottoscritto in maniera fraudolenta, carpendogli notizie delle quali non sono a conoscenza. Sto parlando del falconiere che risponderà di ciò che ha fatto. Lui da cittadino ha l’obbligo di andare dai carabinieri se avesse saputo qualcosa. Lo vedo un tentativo di ricatto nei confronti del presidente. Non lavorerà più nella Lazio perché ha avuto un comportamento che va contro i nostri valori. Per quanto riguarda il presidente non devo difenderlo io. Voi mi insegnate che si possono mettere insieme quattro o cinque telefonate diverse e metterle insieme. Chi ha fatto questo ne risponderà in tribunale.
Alla vigilia del campionato nessuno ci annoverava tra quelli che avrebbero potuto lottare per la Champions ma siamo lì a tre giornate dalla fine. Anche in Europa abbiamo fatto un grande percorso uscendo ai calci di rigore, che sono una lotteria. Ci sono calciatori che sono un patrimonio che la società intende preservare, come Pedro, Rovella, Romagnoli e Zaccagni. Il percorso di rinnovamento non è concluso e non puoi cambiare dieci giocatori da un momento all’altro. Vorrei che si smettesse di fare mercato con i giocatori della Lazio, anche queste cose troveranno riscontro nelle aule di tribunale. Io non mi sognerei mai di andare dall’Empoli per informarmi sui loro calciatori, qualche mio collega si dovrebbe vergognare”