Lazio-Bodo 3-2, le pagelle: salutiamo l’Europa ai rigori, una beffa atroce

Al termine di Lazio-Bodo/Glimt 3-2 arrivano, come di consueto, le pagelle del nostro direttore, Guido De Angelis. La Lazio esce ai quarti di finale e saluta l’Europa League.

MANDAS 7 – Prodigioso su Blomberg, ci salva dall’1-1. Il 2-0 di Noslin nasce da una sua parata su Helmersen, che gli passa la sfera a porta praticamente vuota. Non può nulla sul 3-1 del Bodo/Glimt, il colpo di testa è troppo ravvicinato. Para il primo rigore, non può nulla sugli altri.

LAZZARI 6,5 – Tra i migliori, torna in campo e dal suo recupero in pressione nasce il gol del vantaggio. Qualche discreto cross e tanta corsa, spara in curva un destro sballato. Va a vuoto in 3 pressioni feroci nei tempi supplementari, ma ha dato tutto e non si è mai fermato. Nel primo tempo tenta il mancino da fuori invece di servire Castellanos tutto solo in area piccola. Qualche macchia ad una prestazione comunque da motorino instancabile.

GILA 6,5 – Non in un periodo brillante, ma stasera ha fatto una buona partita. Nel primo tempo mette al centro un cross che Zaccagni spedisce di testa sulla traversa, nella ripresa è sempre bravo negli anticipi e velocizza la prima uscita della Lazio.

ROMAGNOLI 7 – Alessio invece è in un momento strepitoso. Salva in scivolata da ultimo uomo su Hogh nel primo tempo e rischia di farsi male. Anche nella ripresa indovina tutti gli anticipi e compie due tackle determinanti. Un gigante, è suo l’assist di testa da corner per il 2-0 di Noslin. Ancora una volta è determinante sui piazzati.

MARUSIC 6 – Tiene benissimo fisicamente, e si sovrappone al meglio, mancando inevitabilmente in zona cross. Grave dover giocare con un terzino di piede destro adattato a sinistra una gara di questo livello, ma non dipende da lui. Non commette errori, ma non spinge, quindi entra Tavares.

NUNO TAVARES 6,5 – Entra forzando, dopo appena 10 giorni dall’ennesimo infortunio. Inizia male, tentando il destro strozzato. Ma è un treno e anche quando è al 20% scodella comunque cinque o sei cross che sono uno meglio dell’altro. Straripante, è suo il mancino da corner da cui nasce il 2-0. Esce nel primo supplementare per il settimo infortunio muscolare della sua stagione.

HYSAJ 5 – Perde Helmersen sul gol del 3-1 del Bodo, un vero peccato perché era entrato anche bene. Ci sogneremo di notte quella rete che ci ha portati ai rigori.

ROVELLA 7 – All’andata ci è mancato tantissimo. Gioca sempre border-line, ogni intervento è palla o gamba, quando non trova la sfera si becca il giallo. Ma è tentacolare nel cercare sempre l’anticipo ed incollarsi a chiunque transiti dalle sue parti. Cala tanto col passare dei minuti e viene sostituito.

VECINO 6 – Entra per Rovella e porta fisicità: sugli ultimi lanci lunghi la prende sempre lui ed è un fattore sui palloni alti e sui piazzati. Fa bene anche il filtro, che all’andata non gli era riuscito minimamente. Trovo assurdo che uno come lui non abbia calciato un calcio di rigore.

GUENDOUZI 8 – Ovunque. Corre più di tutti, sente la partita, fa un enorme lavoro in fase di interdizione. Stremato, ha voglia di spaccare il mondo e crea da solo il terzo gol: serpentina in area e cross delizioso per Dia, che fa 3-0. Dopo i rigori se la prende col secondo di Baroni, credo che avrebbe voluto una individuazione diretta dei tiratori dagli undici metri, e probabilmente non ha tutti i torti. In campo è stato eroico, davvero.

ISAKSEN 6,5 – Sua l’azione del gol di Castellanos, con sterzata e assist. Tante folate ad alta velocità, gli manca il gol ma viaggia a ritmi altissimi. Ha almeno tre occasioni in cui con una maggiore malizia potrebbe tentare la conclusione da pochi metri, non è evidentemente un bomber e deve migliorare tanto in fase realizzativa. Esce per Tchaouna quando non ne ha più.

TCHAOUNA 4 – Una sciagura, indovina solo una sventagliata per Noslin e protegge un pallone sotto la Sud, ma per il resto ricordo bene un passaggio a Berg a centrocampo, col capitano del Bodo a mandare in porta Hauge, e una valanga di errori tecnici. A questi livelli non ti puoi presentare con calciatori del genere. Pensare di fargli tirare il secondo rigore, dopo l’errore del Bodo/Glimt, è un’ingenuità colossale. Il modo in cui lo calcia ricalca la sua stagione. Da horror.

PEDRO 6 – Fa tanto movimento e tra le linee mette in difficoltà il centrocampo norvegese. In almeno due occasioni fa tutto bene e mette palloni deliziosi in mezzo, ma non c’è nessuno a concludere a rete. La difesa del Bodo è nutrita, ma lo spagnolo crea spazi dove non ve ne sono ed è sgusciante. Non ha grosse occasioni da rete, purtroppo, ed esce per Dia.

DIA 7 – Entra in campo, dialoga con i compagni, sigla la rete del 3-0 e tira il migliore dei nostri rigori, spiazzando il portiere. Difficile chiedergli di più. Purtroppo non è bastato, e la colpa è dei compagni.

ZACCAGNI 6,5 – Non è il solito Zaccagni e senza Tavares perde tanto su quella corsia. Colpisce la traversa di testa, non trova spazi per mettersi in proprio. Si è preso più pause del solito e non è riuscito a determinare in zona gol. Fondamentale qualche recupero difensivo. Non aveva i 120 minuti, ma credo sia uscito troppo presto. E viste le condizioni di Castellanos (al rientro) io avrei tolto onestamente l’argentino e non il capitano.

NOSLIN 6 – Oggetto misterioso, ha il merito di trovare nella mischia finale il gol del 2-0 che allunga la partita ai tempi supplementari. Non è il suo livello: Guendouzi fa un lavoraccio per consegnargli la sfera vicino alla bandierina e lui si addormenta, volendola addosso e lasciandola lì. Calcia un rigore immondo, senza accorgersi dell’importanza di quel pallone. La colpa, ancora una volta, è di chi ha pensato di portarlo nella Capitale sborsando una cifra senza alcun senso per un ragazzo simpatico, pulito, ma che giovane non è (va per i 26) e non può essere la prima alternativa in avanti della Lazio.

CASTELLANOS 6 – Segna di tacco il gol che la sblocca ed esulta con la sua consueta maschera. Purtroppo, però, cestina due occasioni colossali nella ripresa, dimostrandosi ancora una volta un attaccante di manovra ma non un finalizzatore. Stoico nel rimanere in campo nei supplementari (non camminava bene dal 70’ e aveva i crampi dal 90’), ma non può pensare di calciare il rigore decisivo: Tchaouna e Noslin avevano sbagliato, ma Berg aveva fallito il colpo del ko. E quell’ultimo errore dal dischetto grida vendetta.

BARONI 6 – Rimontiamo e ribaltiamo il risultato, ma non sappiamo difenderlo e prendiamo sempre gol. Alcune scelte sono rivedibili, come aver fatto cinque cambi ed essersi tenuto a disposizione soltanto uno slot ai tempi supplementari, quando è (prevedibilmente?) costretto a togliere Tavares. I rigori li sbaglia chiunque, ma mandare dagli 11 metri uno dopo l’altro Tchaouna e Noslin pare folle. Non si reggeva in piedi neppure Castellanos, il mister ha pagato l’inesperienza Avevamo fatto di tutto per riprenderla, c’eravamo riusciti, e abbiamo rovinato tutto. Una delusione cocente.

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