«Paola per me è stata più di una zia. Ne parlavo poco fa con la mia famiglia, sto vivendo una situazione surreale, mi sembra di stare in un altro mondo. Sono stato il parente più a stretto contatto con lei, abbiamo condiviso tantissime cose, mi riaffiorano tanti ricordi. Il mio nome, Gionatan, lo ha deciso lei. Avrei tanti aneddoti da raccontare. Nell’ultimo anno avevamo un sentore che non stesse bene, io ero con lei e le chiedevo se fosse stanca, ma rispondeva sempre di stare bene. Cominciava però a delegare alcuni compiti. A fine ottobre ha avuto un’operazione ed è stata in convalescenza nella casa famiglia, l’ha buttata un po’ giù di morale. Negli ultimi giorni ha dormito serenamente, cercavamo di svegliarla e spronarla. Lunedì mi hanno chiamato dicendomi che la situazione fosse peggiorata. Martedì abbiamo capito che non c’era più nulla da fare. Non mi preoccupa l’aspetto lavorativo, ma quello emotivo. La ringrazio per tutto quello che mi ha insegnato. Anni fa mi disse che avrebbe voluto che il suo funerale fosse celebrato allo Stadio Olimpico. Purtroppo non è stato possibile, ma prima del funerale verrà fatto un passaggio sotto la Curva Nord dell’Olimpico». Queste le parole di Gionatan, nipote di Suor Paola, in diretta nella trasmissione “Quelli che…” in onda sui 98.100 di RadioseiLazio.