Serie A, Lotito: “Molti club non avevano requisiti per iscriversi al campionato”

Il Presidente della S.S. Lazio e Senatore della Repubblica, Claudio Lotito, è intervenuto oggi al Corso da Team Manager, organizzato dall’Associazione Sportiva Luiss, condividendo la sua esperienza e il suo punto di vista sulla gestione sportiva.

Dopo la sua partecipazione all’edizione del 2017, Lotito torna per la seconda volta tra i banchi della Luiss per offrire il suo bagaglio di competenze sul ruolo del Team Manager, con un focus su pianificazione, organizzazione, leadership e gestione dei conflitti, elementi chiave per il successo di una squadra di alto livello.

Il corso, inaugurato lo scorso febbraio alla presenza di Giorgio Chiellini – Head of Associations Relations Football della Juventus FC ed ex calciatore della Nazionale italiana – e giunto alla sua XII edizione, è rivolto esclusivamente agli studenti dei corsi di laurea triennali Luiss e offre una formazione altamente qualificata per il ruolo di Team Manager dell’AS Luiss.

Dal 2014 a oggi, il programma ha formato oltre 1.000 studenti, fornendo loro competenze manageriali nel settore sportivo e un’esperienza diretta nella gestione di un gruppo squadra. Le soft skills acquisite si rivelano fondamentali per la guida di un team a qualsiasi livello.

Il Presidente della Lazio, direttamente dal corso, ha avuto modo di esprimersi su diverse situazioni legate al mondo del calcio. In apertura, spazio alla questione fondi: “Tutte queste società, che spendono e spandono, sono sostenute da fondi, ma non hanno un equilibrio economico. Molti club che militano in Serie A non avevano i requisiti per iscriversi a questo campionato. Ma per eliminare certe squadre blasonate serve coraggio e non tutti lo hanno”.

Lotito si è poi spostato sulla Lazio: “Sono presidente da 19 anni e non ho mai percepito nemmeno lo stipendio. Poi la Consob mi ha costretto e me lo sono dovuto mettere. Non sono un presidente osannato, ma sono il più longevo, vent’anni. Poi ho detto sempre a tutti che lascerò la società a mio figlio, ho intenzione di preservarla, mantenerla e tramandarla. Team Manager? Avevo preso Manzini. Poi ho dovuto rafforzare quel comparto prendendo Derkum. L’ho preso perché è tedesco, di nascita e di comportamento. Il rigore in quel ruolo è fondamentale. Questo ruolo è il raccordo tra la squadra e l’allenatore, avere una persona precisa e puntuale è fondamentale, così come il rispetto delle regole. Avere un Team Manager che sia un punto di riferimento per quello che è l’input dell’allenatore e del direttore sportivo, rafforza anche la squadra. Lazio? Prima che arrivassi io era un po’ garibaldina, con grande profilo sportivo ma poco regimentata. Hanno vinto tanto, forse anche poco per quello che potevano. Ma l’organizzazione è fondamentale, il Team Manager traduce il rapporto tra lo spogliatoio e la proprietà, come l’allenatore e il direttore sportivo”.

In seguito, Claudio Lotito è intervenuto sulla questione presidenti, troppo distaccati dal mondo del calcio secondo il patron biancoceleste: “Servono più presidenti che amano il calcio. Il tifoso è appassionato, non ragiona con la testa ma con il cuore. Il presidente deve ragionare con la testa prima che con il cuore. Io sono un presidente-tifoso, l’ho sempre detto. Io ho fatto tante riforme che hanno portato grandi benefici, come la Goal Line Technology. L’ho inventata io, ora non c’è più polemica. Per il VAR ho fatto una guerra in consiglio federale, facevo corpo unico con Tavecchio. Nessuno lo voleva, io però la concepivo come fattore terzo, e non come una forma di controllo. Io per esempio sono a favore nel rendere pubblico la comunicazione tra arbitro e VAR perché non c’è nulla da nascondere. Il rispetto delle regole è fondamentale. Sono favorevole anche al VAR a chiamata“.

Nel finale, spazio alle seconde squadre (già presenti in Serie C con Juventus, Milan e Atalanta): “La seconda squadra coltiva solo un interesse sportivo, quello di valorizzare i giovani per portarli poi nella squadra principale. Dal punto di vista economico però non ha senso. Ci sono squadre di Serie A in C che non posso retrocedere o vincere il campionato, è una follia. Così come aver portato il calcio femminile nel professionismo perché non ci sono ricavi, è una follia. È un vuoto a perdere. E poi c’è uno scemo come me che paga”.

Condividi su

Pensieri e parole di
Guido De Angelis

Lazio-Bodo 3-2, le pagelle: salutiamo l’Europa ai rigori, una beffa atroce

Al termine di Lazio-Bodo/Glimt 3-2 arrivano, come di consueto, le pagelle del nostro direttore, Guido De…

«Giovedì un’occasione storica, servirà la ‘caciara’ dello stadio»

«Giovedì ci giochiamo una grande occasione. La Lazio è una squadra costruita con pochi soldi e…

“Derby che lascia rimpianti. Immenso il tifo laziale”

“I derby si vincono segnando. Ieri la Lazio gioca bene ma pareggia. Quando fai una bella…

Leggi anche

Lazio-Parma, gara rinviata a lunedì sera

Funerali Papa Francesco, rinviata Lazio-Parma e le gare di sabato in Serie A

Recuperi Serie A, Genoa-Lazio mercoledì alle 18.30. E sabato c’è il Parma