“Non mi aspettavo il primo tempo dell’Italia, ho visto una differenza abissale sia dal punto di vista tecnico che fisico. Allo stesso modo non credevo a una reazione così nella ripresa. Faccio fatica a dare un giudizio. Se ci avessero dato prima il rigore magari la partita la riaprivi. Nella prima frazione di gioco ho visto difficoltà nell’uscita da dietro, forse sarebbe stato meglio lanciare lungo. Kean lo ritenevo superficiale, invece adesso è totalmente un altro giocatore. Unisce capacità tecniche e fisiche”. Questa l’opinione sul pareggio 3-3 tra Germania e Italia nel quarto di finale di ritorno di Nations League di Delio Rossi, intervenuto nel corso della della trasmissione “Quelli che…”, condotta da Guido De Angelis e Stefano Morelli, in onda sui 98.100 di RadioseiLazio dal lunedì al sabato.
Il mister ex Lazio ha avuto poi modo di esprimersi sul recente cambio in panchina della Juventus, con l’uscita di Thiago Motta e l’arrivo di Igor Tudor: “Se la Juventus cambia allenatore a poche giornate dalla fine significa che è caduto il mondo, non me lo aspettavo. Tudor nel breve periodo può dare tanto. Si vedeva che i giocatori non giocavano più con impeto e voglia. In questi casi non è mai la sconfitta dell’allenatore ma della società, che ha sbagliato le scelte iniziali”.
Infine, opinione sulla questione Fabiani-Baroni, con il mister della Lazio prima messo in dubbio e poi riconfermato dal ds: “Baroni non aveva bisogno di essere messo in discussione. Se una società vuole farlo deve parlarci in privato, non esternarlo. Noi allenatori siamo abituati a trovare le soluzioni, anche nelle difficoltà. Perdere può essere un’opportunità per vedere cose che magari prima non notavi. Baroni ha dimostrato di essere intelligente, sono convinto che troverà più motivazioni ora. Questa è una squadra seria, sono sicuro che ci sarà senso di rivalsa. Per dare un giudizio sul lavoro di Baroni bisogna aspettare, a fine campionato si valuterà. Ecco perché trovo esagerate queste critiche, anche perché mi sembra un grande lavoratore. Il settore giovanile non sforna giocatori da cinque anni, questo segnica che forse qualcosa non va”.