L’amore per la Lazio non ha confini. L’ultra centenaria storia del club capitolino continua a tramandarsi di generazione in generazione. Di padre in figlio. In Italia e in tutto il mondo migliaia di tifosi gioiscono e soffrono per la Lazio, ne difendono i valori, diffondendo i principi cardini della lazialità.
Non importa quanto lontani si vive dallo stadio Olimpico, quanti chilometri bisogna affrontare per vedere la propria squadra del cuore giocare a calcio. La passione è una benzina inesauribile, fonte di ispirazione per nuovi progetti e opportunità.
Ed è dal semplice (ma profondo) amore per la Lazio che è nato un nuovo club a tinte biancocelesti. E’ stato inaugurato ed aperto ai tifosi il “LAZIO CLUB CAMPOLI APPENNINO” intitolato a Tommaso Maestrelli.
Nel cuore della ciociaria, a pochi chilometri da Sora, in provincia di Frosinone, s’erge Campoli Appennino, città dell’orso e del tartufo. Nella centralissima piazza Umberto I, sede del municipio e della vita sociale del paese, ora c’è anche la casa dei laziali. La giornata di inaugurazione è stata vissuta come una vera e propria festa a tinte biancocelesti con centinaia di tifosi accorsi da tutto il basso Lazio (una famiglia anche da Napoli, ndr) con sciarpe, bandiere e una voce caldissima per intonare i cori che tutti noi portiamo nel cuore.
A presenziare l’inaugurazione il nostro direttore, Guido De Angelis, insieme ad alcune figure storiche della Lazio: Massimo Maestrelli (figlio di Tommaso al quale è stato intitolato il club), Angelo Gregucci e Maurizio Manzini, che ha donato una maglia speciale al neonato club biancoceleste.
“La giornata di inaugurazione è stata un susseguirsi di emozioni”, confida Marco Conflitti, presidente del Lazio Club Campoli Appennino. “Vedere Guido De Angelis di persona, dopo averlo sentito per anni alla radio è una sensazione bellissima. Ringrazio anche Massimo, Angelo e Maurizio per aver portato la lazialità a Campoli. Vedere piazza Umberto I tutta biancoceleste è un sogno che si avvera”.
Insieme a Marco c’è Luca, tra i padri fondatori del Lazio Club: “L’idea è nata da un gruppo di amici che frequentano lo stadio. Volevamo vivere la Lazio e la lazialità anche a Campoli, il nostro paese. La dedica a Tommaso Maestrelli è perché volevamo un nome che rappresentasse tutti i tifosi biancocelesti. Speriamo che la popolazione laziale cresca sempre di più, di padre in figlio, come è successo a me e ai miei amici”.
Vicino al club c’è il Bar Napoli gestito da Ivan e Ilenia, due fratelli con la Lazio nel cuore: “Mio nonno era laziale, così come mio papà. Frequento lo stadio, sono sempre in Curva Nord o in Tevere per cercare di sostenere la squadra. A Campoli ci sono tanti laziali ed è stato bello collaborare tutti insieme per la nascita del club. Se ne parlava da tempo, e oggi questo sogno è diventato realtà”, racconta Ivan.
La festa d’inaugurazione in piazza ha coinvolto tutta la comunità. Commoventi le testimonianze degli ospiti presenti, con Massimo Mastrelli e Angelo Gregucci che hanno raccontato numerosi aneddoti sulla Lazio di papà Tommaso e di Eugenio Fascetti, accompagnati dalla voce di Guido De Angelis e da Maurizio Manzini, memoria storica del club.
Tutti insieme con la Lazio nel cuore per celebrare, sostenere e difendere i colori della prima squadra della Capitale. E un sogno ancora nel cassetto: “Il nostro Club è intitolato a Tommaso Maestrelli, vogliamo portare uno striscione con l’immagine del Maestro in Curva Maestrelli, all’Olimpico”, conclude Marco Conflitti.
Da oggi Campoli Appennino, città dell’orso e del tartufo, è anche la città delle aquile e dei laziali.

