“Dei sette acquisti effettuati la scorsa estate soltanto due hanno trovato posto in pianta stabile nella squadra. Uno, Tavares. ha avuto un rendimento straordinario nei primi mesi, poi il suo apporto è stato frenato dagli infortuni, ma il suo acquisto resta un’operazione positiva Così come quella di Dia”. Così s legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”, nell’articolo dal titolo “Noslin e gli altri. La Lazio frenata da scelte sbagliate”.
La capacità di Marco Baroni di girare la squadra e dare una possibilità a tutti era stata la grande forza della Lazio nella prima metà di stagione. Fino a dicembre i biancocelesti avevano sorpreso per l’abilità nel cambiare diversi interpreti ogni gara, senza influire negativamente su prestazioni e risultati. Da qualche mese questa tendenza sembra però essere cambiata. Lo stesso Baroni, nell’ultima conferenza, ha indirettamente confermato ciò affermando che, quando le partite iniziano a contare, devono scendere in campo i giocatori di maggiore esperienza. Frasi che sembrano quasi una bocciatura per molti giocatori arrivati nel corso delle due sessioni di mercato di questa stagione. Tolti Nuno Tavares e Boulaye Dia, gli altri neo-arrivati non trovano posto stabile in squadra e, le loro prestazioni, sono in netto calo. Tijjani Noslin, per esempio, ha trovato solamente cinque reti in 31 partite (tre gol tra l’altro in una sola partita), con l’ultimo timbro che risale proprio alla tripletta del 5 dicembre in Coppa Italia contro il Napoli. Numeri deludenti anche per Loum Tchaouna. Il francese ha realizzato solamente due gol in stagione, con l’ultima gioia il 12 dicembre ad Amsterdam contro l’Ajax. Leggermente più positivo l’apporto di Fisayo Dele-Bashiru, che però nell’ultimo periodo ha dato forfait per un problema fisico lasciando la squadra scoperta a centrocampo. Anche le operazioni di gennaio non sembrano aver avuto gli effetti desiderati. Belahyane, Provstgaard e Ibrahimovic sono degli oggetti misteriosi e il loro apporto finora è stato praticamente nullo.