Anche a campionato fermo per la sosta delle nazionali la Lazio fa parlare di sé. Dal caso Tavares ai dubbi sul futuro di Baroni, l’ambiente biancoceleste si scalda. Per cercare di fare il punto della situazione, il direttore sportivo della Lazio Angelo Fabiani è intervenuto in diretta ai microfoni di Radio Radio. Il dirigente capitolino ha fatto dietrofront rispetto alle dichiarazioni rilasciate sul Messaggero questa mattina. “Il futuro di Baroni sarà valutato a fine stagione” aveva detto, “Fiducia totale in Baroni” ha specificato poco fa.
Di seguito le sue dichiarazioni:
“C’è fiducia totale in Baroni. La sconfitta per 5-0 a Bologna è stata pesante ma ci può stare qualche battuta d’arresto. La Lazio deve guardare avanti senza buttare via quanto di buono fatto fino ad ora. Nel calcio fare previsioni sulle stagioni è sbagliato, stiamo costruendo un bel percorso, non mi accontento mai e abbiamo fatto cose egregie. A fine campionato vedremo cosa saremo stati capaci di fare, non mi sono mai esaltato nei momenti migliori così come non mi deprimo dopo delle brutte sconfitte. Io non credo alla teoria di un uomo solo al comando, si sbaglia tutti insieme e gli errori li commettiamo tutti. Noi come società, insieme al mister, abbiamo avuto il coraggio di intraprendere un cambiamento”.
Sulla mentalità di Baroni:
“La Lazio ha preso qualche gol di troppo ma siamo una delle migliori per reti realizzate, tutto si compensa. L’allenatore deve lavorare sui miglioramenti, noi come società non dobbiamo entrare in campo ad influenzare altrimenti toglieremmo a Baroni legittimità. Il mister per me non è una sorpresa, la prima panchina tra i professionisti gliel’ho fatta avere io all’Ancona. Lui è un maniaco della perfezione, non era facile ripartire da zero quest’anno, il campionato italiano si è molto livellato. Andiamo alla ricerca della mentalità vincente, a me interessa quella, a Bologna è venuta meno ma non è colpa di Baroni”.
Sulla possibile illusione dell’ambiente Lazio:
“Io non mi sono mai illuso di nulla e secondo me nemmeno la Lazio. Come ho detto non ci esaltiamo e non ci deprimiamo, serve dare continuità al progetto e questo a prescindere dai nomi. In una rosa i nomi contano poco, servono fame e voglia, il futuro è dei giovani e la Lazio nei prossimi anni farà qualcosa di buono. Siamo sulla strada giusta”.
Sul mercato di gennaio:
“Non abbiamo voluto inserire elementi che avrebbero potuto alterare gli equilibri. Abbiamo preso giovani dal valore futuro importante, di Provstgaard sentirete parlare e Belayhane è molto forte”.
Sulla possibilità di entrare in Champions:
“Non c’è pessimismo. La Lazio continuerà a lottare su tutte le competizioni, non scegliamo di fare all-in su una sola. Ci aspetta un calendario pesante al rientro, daremo il massimo e non sarà facile. Purtroppo la trasferta di Bodø capiterà in mezzo a Atalanta e Roma”.
Sulla rimonta della Roma in campionato:
“Io ero stupito quando la Roma era molto lontana, ha calciatori importanti. Hanno trovato in Ranieri una guida, la Lazio darà filo da torcere anche a loro”.
Sul caso Tavares:
“Tutte le nazionali vogliono visitare i propri calciatori. Tavares è stato testato dal Portogallo, aveva problemi ed è tornato. Nuno voleva giocare Bologna-Lazio, ha provato ma non ce l’ha fatta”.
Su Castellanos:
“Il Taty ne avrà per un paio di settimane, speriamo di recuperarlo prima”.
Sul reintegro di Pellegrini:
“Lo deciderà Baroni, gli equilibri li gestisce lui, se vorrà reintegrare Pellegrini ce lo dirà”.
Sul Noslin, Dia e Tchaouna:
“Ci credo tanto. Alcuni di loro hanno avuto poco spazio ma è colpa del salto. Un conto è giocare per Salernitana e Verona, un altro per la Lazio”.
Su Rovella:
“Vederlo in Nazionale è un orgoglio per me e per la Lazio, stesso discorso per Zaccagni. Speriamo di riaverli a Roma senza infortuni”.