Continua la festa per i 125 di storia della Polisportiva Lazio. Dopo la celebrazione in Campidoglio, nella giornata odierna i festeggiamenti si sono spostati in Regione Lazio. Nel corso dell’evento, il presidente della Lazio Calcio Claudio Lotito, ha avuto modo di esprimersi sulla situazione attuale in casa biancoceleste, con una panoramica alla polisportiva e al futuro. Di seguito le sue parole:
«Ringrazio tutti per la presenza che dimostra un grande senso di appartenenza, cosa molto rara. Questa è una grande famiglia. Io sono entrato in questa famiglia in modo operativo, essendo stato laziale dai 5 anni, e l’ho vissuta sempre con emozione, con trepidazione, perché ha coltivato l’aspetto valoriale. Questo sodalizio è stato fondato sulla base di alcuni valori, quelli olimpici: ricordate sempre che al tempo delle Olimpiadi si fermavano le guerre, perché lo sport stava al di sopra di tutto, compresi politica e interesse economico».
Il Presidente della S.S. Lazio ha proseguito: «Noi abbiamo proseguito in questo cammino dal 1900 cercando di rappresentare al meglio merito, sacrificio, inclusione, partecipazione civica, e soprattutto tramite una serie di iniziative che comportano dei sacrifici. Oggi con orgoglio possiamo rivendicare anche una forza del potere contrattuale di questo sodalizio. In passato, tranne un periodo particolare che ci ha visti protagonisti, abbiamo sempre sostenuto questi colori grazie alla forza dell’unione e della passione. Noi oggi abbiamo invece la possibilità di diventare protagonisti, punti di riferimento, attraverso iniziative che rappresenteranno l’orgoglio di essere laziali. Mi riferisco all’ipotesi dello stadio Flaminio, perché noi vogliamo avere la nostra casa, la casa storica, quella che ci appartiene. Vogliamo coltivare l’interesse delle famiglie, per questo stiamo costruendo a Formello l’Academy: decine di campi sportivi, una scuola con studentato e soprattutto una chiesa perché vogliamo allenare fisico ma anche mente e spirito, secondo uno spirito cristiano dell’accoglienza e del supporto alle persone meno fortunato. I genitori dei gemelli sanno perfettamente che Flavio e Francesco non sono stati dimenticati, dovunque andavamo erano dei riferimenti, per far capire che la Lazio sostiene con orgoglio e determinazione i propri appassionati. Noi vogliamo fare in modo che questi colori vincano trofei importanti, combattiamo quotidianamente per farlo, ne abbiamo già portati diversi che rappresentano risultati sportivi di rilievo. Siamo l’unica compagine che ha due collari d’oro: uno dato alla polisportiva e uno alla sezione calcio, che appartiene alla polisportiva. Siamo stati eletti come Ente Morale perché un mio lungimirante predecessore, attento alle problematiche della società in cui viveva, regalò i propri campi sportivi per costituire orti di guerra e dare la possibilità alle persone di sfamarsi. Questo lo dico per evidenziare questo connubio inscindibile e insuperabile tra la Società Sportiva Lazio e le persone che vivono dei colori biancocelesti. Vogliamo essere diversi nei sentimenti, nel modo di fare calcio, nell’esaltare il merito, nell’essere uniti. Vedo tante persone che seguono da anni le vicende della nostra squadra del cuore, anche nelle difficoltà e rivendicano l’orgoglio dell’essere laziali».
In conclusione: «L’apporto delle istituzioni è cruciale, la Regione Lazio ha tanti rappresentanti laziali e questo lo dico con orgoglio: significa che hanno saputo scegliere in passato la loro appartenenza. Sicuramente sapranno spendere la loro posizione per sostenere queste iniziative, nell’interesse civico, collettivo, perché i nostri sforzi non son volti solo ai risultati sportivi, ma soprattutto a portare un sorriso alle persone meno fortunate. Ho avuto la possibilità di designare mia moglie Presidente della Fondazione e sto vedendo tante iniziative che non conoscevo che portano un sorriso alle persone che durante la giornata si trovano in condizione di difficoltà. Pensate al ruolo che un nostro beniamino può avere negli ospedali, in una casa di riposo: la Lazio è una grande famiglia che sta accanto a queste persone e interviene nei momenti di difficoltà, in silenzio e con senso di appartenenza, con spirito di servizio. Questo è un elemento di distinzione. Questa iniziativa, come quella di portare il nostro museo itinerante, la rivendico. Sono convinto che lo Stadio Flaminio verrà realizzato dalla Lazio e consentirà di avere ai tifosi l’orgoglio di dire: “Questa è la nostra casa”. E difenderemo i colori sia sul campo ma soprattutto nei confronti degli stranieri, perché il nostro motto è: “Il Piave mormorò: ‘Non passa lo straniero!’”».