La Società Sportiva Lazio festeggia il 125esimo anno della fondazione in regione Lazio. L’evento, iniziato alle ore 15, si svolge all’interno della Sala Tirreno alla presenza del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, del Presidente della Commissione Cultura, spettacolo, sport e turismo, Mario Luciano Crea, del Presidente Generale della Società Sportiva Lazio, Antonio Buccioni, del Presidente della S.S. Lazio Calcio, Claudio Lotito e del Vice Presidente Vicario della Società Sportiva Lazio, Federico Eichberg.
A prendere per primo la parole è stato il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca:
«Voglio iniziare con una dedica a Flavio e Francesco. Rappresentano al meglio la storia di questa società con la sua drammaticità e la sua resilienza. Celebriamo tutti gli anni della polisportiva, con tutte le anime che nascono nelle attività che questa polisportiva offre in tutta la regione. Siamo orgogliosi di avere la polisportiva più antica di Europa. Innumerevoli successi sono stati conseguiti dalla polisportiva, sono tanti gli atleti indimenticabili. Non potevamo non aprire le porte a un evento così importante per la Lazio. Questo è uno momento di difficoltà per lo sport, soprattutto per le famiglie che devono indirizzare i figli verso lo sport. Una delle cose di cui sono più fiero sono i trenta milioni di euro messi a disposizione per le famiglie della regione Lazio. Stiamo facendo diversi investimenti per risanare lo sport. La nostra regione ha a cuore le iniziative sportive. Lo sport promuove i valori sociali: quelli della correttezza e della lealtà. Non si esalta il gesto atletico, ma la coesione sociale. Esprimo la mia gratitudine alla polisportiva, che sta tenendo alto il nome della Lazio e della Regione Lazio in Italia e nel mondo. Noi in quanto Regione Lazio sosteniamo il progetto Stadio Flaminio».
Subito dopo è intervenuto il Presidente Generale della Società Sportiva Lazio, Antonio Buccioni: «Credo che mai come quest’anno siano i fatti e le opere a dimostrare quello che siamo. Abbiamo un museo itinerante. Saremo ospiti in diverse località della regione e in Campidoglio nell’anniversario del secondo scudetto. Abbiamo un inno tutto nostro, che ho chiesto a Toni Malco di comporre. Ci sono le idee chiare per affrontare un futuro impegnativo se vogliamo che la Società Sportiva Lazio rimanga un pilastro dello sport mondiale. Ormai da tempo abbiamo un attenzione a 360 gradi nei confronti del fenomeno sportivo. Facciamo formazione, con giovani e adolescenti che si formano nelle nostre strutture».
Al termine del discorso di Antonio Buccioni, ha preso parola il Presidente della S.S. Lazio Calcio, Claudio Lotito: «Ringrazio tutti per la presenza che dimostra un grande senso di appartenenza, cosa molto rara. Questa è una grande famiglia. Io sono entrato in questa famiglia in modo operativo, essendo stato laziale dai 5 anni, e l’ho vissuta sempre con emozione, con trepidazione, perché ha coltivato l’aspetto valoriale. Questo sodalizio è stato fondato sulla base di alcuni valori, quelli olimpici: ricordate sempre che al tempo delle Olimpiadi si fermavano le guerre, perché lo sport stava al di sopra di tutto, compresi politica e interesse economico. Noi abbiamo proseguito in questo cammino dal 1900 cercando di rappresentare al meglio merito, sacrificio, inclusione, partecipazione civica, e soprattutto tramite una serie di iniziative che comportano dei sacrifici. Oggi con orgoglio possiamo rivendicare anche una forza del potere contrattuale di questo sodalizio. In passato, tranne un periodo particolare che ci ha visti protagonisti, abbiamo sempre sostenuto questi colori grazie alla forza dell’unione e della passione. Noi oggi abbiamo invece la possibilità di diventare protagonisti, punti di riferimento, attraverso iniziative che rappresenteranno l’orgoglio di essere laziali. Mi riferisco all’ipotesi dello stadio Flaminio, perché noi vogliamo avere la nostra casa, la casa storica, quella che ci appartiene. Vogliamo coltivare l’interesse delle famiglie, per questo stiamo costruendo a Formello l’Academy: decine di campi sportivi, una scuola con studentato e soprattutto una chiesa perché vogliamo allenare fisico ma anche mente e spirito, secondo uno spirito cristiano dell’accoglienza e del supporto alle persone meno fortunato. I genitori dei gemelli sanno perfettamente che Flavio e Francesco non sono stati dimenticati, dovunque andavamo erano dei riferimenti, per far capire che la Lazio sostiene con orgoglio e determinazione i propri appassionati. Noi vogliamo fare in modo che questi colori vincano trofei importanti, combattiamo quotidianamente per farlo, ne abbiamo già portati diversi che rappresentano risultati sportivi di rilievo. Siamo l’unica compagine che ha due collari d’oro: uno dato alla polisportiva e uno alla sezione calcio, che appartiene alla polisportiva. Siamo stati eletti come Ente Morale perché un mio lungimirante predecessore, attento alle problematiche della società in cui viveva, regalò i propri campi sportivi per costituire orti di guerra e dare la possibilità alle persone di sfamarsi. Questo lo dico per evidenziare questo connubio inscindibile e insuperabile tra la Società Sportiva Lazio e le persone che vivono dei colori biancocelesti. Vogliamo essere diversi nei sentimenti, nel modo di fare calcio, nell’esaltare il merito, nell’essere uniti. Vedo tante persone che seguono da anni le vicende della nostra squadra del cuore, anche nelle difficoltà e rivendicano l’orgoglio dell’essere laziali. L’apporto delle istituzioni è cruciale, la Regione Lazio ha tanti rappresentanti laziali e questo lo dico con orgoglio: significa che hanno saputo scegliere in passato la loro appartenenza. Sicuramente sapranno spendere la loro posizione per sostenere queste iniziative, nell’interesse civico, collettivo, perché i nostri sforzi non son volti solo ai risultati sportivi, ma soprattutto a portare un sorriso alle persone meno fortunate. Ho avuto la possibilità di designare mia moglie Presidente della Fondazione e sto vedendo tante iniziative che non conoscevo che portano un sorriso alle persone che durante la giornata si trovano in condizione di difficoltà. Pensate al ruolo che un nostro beniamino può avere negli ospedali, in una casa di riposo: la Lazio è una grande famiglia che sta accanto a queste persone e interviene nei momenti di difficoltà, in silenzio e con senso di appartenenza, con spirito di servizio. Questo è un elemento di distinzione. Questa iniziativa, come quella di portare il nostro museo itinerante, la rivendico. Sono convinto che lo Stadio Flaminio verrà realizzato dalla Lazio e consentirà di avere ai tifosi l’orgoglio di dire: “Questa è la nostra casa”. E difenderemo i colori sia sul campo ma soprattutto nei confronti degli stranieri, perché il nostro motto è: “Il Piave mormorò: ‘Non passa lo straniero!’”».
Come quarto intervento, si registrano le parole Vice Presidente Vicario della Società Sportiva Lazio, Federico Eichberg: «Essere della Lazio segnica esserci sempre, nonostante i risultati. Abbiamo vissuto di tutto, ma ci siamo sempre stati. Il laziale c’è sempre ma soprattutto c’è per sempre, per onorare la memoria di chi lo ha preceduto. Non dimentica chi ha onorato questa polisportiva, a qualsiasi età. Noi abbiamo la cultura dello sport, i nostri atleti sono un gioiello. La Lazio a cavallo della prima guerra mondiale e la seconda, radunava tutte le persone bisognose e insegnava letteratura. Anche questo è essere laziale. Ringrazio la Regione Lazio, ringrazio chi ha allestito questa bellissima esposizione. Ogni sezione della nostra polisportiva dice “Ti amo” a questo sport, con disciplina e onore».