Al termine di Bologna-Lazio 5-0 arrivano come di consueto le pagelle del nostro direttore, Guido De Angelis.
PROVEDEL 6 – Non ha colpe sui gol: difesa, centrocampo e attacco lo hanno abbandonato. Anzi, nel primo tempo ci salva con una gran parata sul mancino di Orsolini.
LAZZARI 4 – Ndoye lo fa ballare per tutta la partita, umiliandolo in entrambe le fasi di gioco e andandogli via come se fosse un birillo. La prestazione è stata imbarazzante, in totale balìa dell’avversario. Terzini di livello ci mancano da tanti anni. Da mani nei capelli.
GILA 4 – Il peggiore, è il clamorosa fase calante. Perde Odgaard sul primo gol, come aveva fatto su Lucca all’Olimpico con l’Udinese. Imbarazzante il modo in cui si fa strappare la sfera da Pobega sul poker di Castro. La sicurezza nei suoi mezzi lo fa incappare in un pomeriggio calcisticamente drammatico.
ROMAGNOLI 5 – Prova a reggere la baracca da solo contro tutti. Va in difficoltà anche lui, perché Castro è un brutto cliente. Meno esplosivo del solito, le ali del Bologna scappano via ai terzini con irrisoria facilità e i centrali son costretti ad alzare le mani.
MARUSIC 4 – Non era in condizioni di giocare ed ha dovuto forzare. Purtroppo gli errori sono i soliti, li vediamo da 7 anni. Ha colpe macroscopiche su 3 reti, non sa cosa sia una diagonale difensiva e si fa arare da Orsolini, che dalle sue parti fa il bello e il cattivo tempo. Gestisce malamente l’unica occasione del primo tempo. Col senno di poi, sarebbe cambiato poco. Ha retto la baracca nelle ultime settimane, veniva da un ottimo periodo e qualche attenuante, comunque, ce l’ha…
ROVELLA 4,5 – E’ crollato, Nicolò. Mancava da 3 partite, non era in condizione e ha tanti attenuanti. Ma è crollato sotto ai colpi del centrocampo del Bologna: l’aggressione di Freuler e Ferguson era fortissima, il vigore e i giri del motore dei rivali erano troppo più alti dei nostri. Partirà con la nazionale italiana, senza purtroppo riuscire a staccare la spina e rifiatare.
GUENDOUZI 6 – Non aveva mai giocato così tanto in carriera, del resto non ha alternative. 29 partite da titolare, tutte. Meriterebbe un 5, ma non posso che dargli la sufficienza: ha tirato la carretta da solo, con tanti polmoni, è il primo calciatore della rosa per chilometri percorsi ed è il primo calciatore della rosa per minuti giocati, oltre ad essere il miglior mediano di Serie A a ribaltare le azioni difensive in offensive. Oggi l’ho visto inerme, nel frastuono del Dall’Ara.
ZACCAGNI 6 – Unica luce nel deserto, è l’unico che dà la sensazione di essere in partita (ed il primo a essere tolto, strano). Subisce una marea di falli da Calabria, ci fa respirare nell’inferno bolognese e sul 3-0 colpisce un palo clamoroso, avrebbe potuto essere il gol della bandiera.
ISAKSEN 5 – Non è il solito Isaksen, ma in condizioni normali non dovrebbe mai uscire dal campo. Oggi chiudeva il suo miglior mese alla Lazio, iniziato il 15 febbraio col gol al Napoli, proseguito col rigore conquistato a San Siro col Milan e con il gol della qualificazione in Repubblica Ceca. Era più fiacco del solito, esce all’intervallo.
PEDRO 5 – Entra all’intervallo e non riesce a incidere, ma era un’impresa ardua, dato lo stato dei compagni in campo. Nel finale cerca di far abbassare la testa a Fabbian dandogli una spallata chiara. Nessuno dei suoi colleghi era riuscito a commettere neppure un fallo in mezzo al campo.
DIA 5 – In un momentaccio, non si regge in piedi e non riesce più neppure a mettere giù e orientare i palloni più semplici. Momento di involuzione, che purtroppo culminerà con la convocazione in nazionale e il relativo viaggio per il Senegal. Averlo abituato a giocare così lontano dalla porta lo ha reso innocuo. Ma riceve anche pochissimi palloni giocabili.
VECINO 5,5 – Appena rientrato dopo 3 mesi ai box, è stato costretto ad accelerare i tempi, aveva giocato 90 minuti anche giovedì e oggi non riesce a incidere nella posizione di trequartista. Viene ammonito in maniera gratuita, era diffidato e salterà il Torino. Un altro vero peccato.
NOSLIN E TCHAOUNA 4 – Non la prendono mai, e quando la prendono sbagliano lo stop, regalano la palla agli avversari e commettono fallo di frustrazione. Si tratta di ragazzi che non hanno colpe, che vengono dalla provincia e non possono essere abituati a dover incidere in questo tipo di partite. Servirebbe dargli del tempo, ma di tempo qui non ce n’è.
BELAHYANE E IBRAHIMOVIC SV – Non giudicabili, entrano per gli ultimi 10 minuti.
BARONI 4 – Lazio-Inter 0-6 e Bologna-Lazio 5-0, sono due debacle che purtroppo resteranno nella storia. Negli ultimi 3 mesi abbiamo fatto un campionato da metà classifica. Per allenare in queste piazze serve comprendere che perdere 2 o 3 a 0 e perdere con 5 o 6 reti di scarto fa tutta la differenza del mondo. Va bene la stanchezza, ma il crollo è troppo fragoroso. Eravamo in vantaggio nello scontro diretto col Bologna in virtù del 3-0 dell’andata. Siamo riusciti a essere dietro ai rossoblù in caso di arrivo a pari punti. Non era facile. Apprezzabile il coraggio di andare sotto la Curva, dal nostro meraviglioso settore ospiti, e prendersi tutte le responsabilità del ko. Il tifoso laziale lo seguirà fino alla fine con grande passione, come sempre. “Sappiamo di dover giocare delle finali. Quando ripartiremo giocheremo ogni gara come se fosse l’ultima”, ha promesso alle televisioni. Ce lo auguriamo tutti.