“A me piace giocare sempre ogni tre giorni, significa essere competitivi su tutti i fronti”. Così affermava ripetutamente Marco Baroni nelle ultime interviste tra televisioni e conferenze. Il tecnico della Lazio intendeva così scansare ogni possibile alibi di stanchezza nella sua squadra. La realtà, però, dice che la locuzione “ogni tre giorni” è stata – nell’ultima settimana – addirittura un’inesattezza. Un calendario tanto fitto quanto folle ha imposto alla Lazio di scendere in campo per due volte consecutive senza avere le canoniche 72 ore di distanza tra una gara e l’altra. Tutto comincia lunedì sera alle 20.45, al fischio d’inizio di Lazio-Udinese. La squadra lascia lo stadio alla mezzanotte per poi farvi ritorno alle ore 17.00 del giovedì per il riscaldamento della sfida di Europa League con i cechi del Viktoria Plzen. Tra il triplice fischio della sfida di campionato e il fischio d’inizio della partita europea sono trascorse appena 68 ore. La Lazio ottiene il pass per i quarti di finale chiudendo la sfida alle 20.40 del giovedì sera. Un po’ di riposo in più dalla Lega? Neanche per sogno. Lazio-Bologna si gioca domenica, addirittura alle ore 15.00. Tra il Viktoria e l’inizio della sfida di Bologna trascorrono appena 66 ore. Anche qui, neanche i fatidici tre giorni, e addirittura 2 ore in meno rispetto al riposo concesso tra Udinese e Viktoria.
I calendari intasati riguardano tutti i campionati europei, ma stanno facendo andare su tutte le furie diversi allenatori, compresi tecnici di grido. Nella serata odierna è stato Carlo Ancelotti del Real Madrid a chiarire davanti alle televisioni la posizione del club spagnolo. Il suo Real ha terminato mercoledì sera la gara di ritorno di Champions League in casa dei rivali cittadini dell’Atletico, a pochi minuti dalla mezzanotte (con supplementari e calci di rigore). Eppure, la Liga ha fissato la gara esterna col Villarreal il sabato alle 18.30: un’altra trasferta – vinta 1-2 dai Blancos – ad appena 66 ore e mezzo dal triplice fischio del derby europeo. Mezzora in più del margine concesso alla Lazio di Baroni tra il Plzen e Bologna. “Vorrei essere chiaro. Questa di oggi è stata l’ultima volta in cui siamo scesi in campo senza avere 72 ore di riposo. La prossima volta che dovesse capitare, non ci presenteremo. Non è più possibile“, ha dichiarato alla tv ufficiale del club e ai microfoni di Sky Sport. Un monito durissimo alle autorità del calcio e uno sfogo chiarissimo da parte di chi guida una rosa comunque ben più competitiva e lunga di quella biancoceleste.