«Momento decisivo della stagione, a marzo si fanno i conti di quanto fatto. La Lazio sta vivendo un momento importante e allo stesso tempo delicato. La squadra sembra un po’ in sofferenza. Mi è piaciuto quando Baroni ha detto che non è un problema di stanchezza, il problema è che la squadra è carente nella rosa. Si sa che in questo periodo arrivano infortuni e squalifiche. Il mister non ha mai messo in campo gli acquisti di gennaio, questo fa capire che bisognava fare di più.» Queste le parole di Gianni Walter Bezzi nel corso della trasmissione “Quelli che…”, condotta da Guido De Angelis e Stefano Morelli, in onda sui 98.100 di RadioseiLazio dal lunedì al sabato.
Il giornalista ha poi proseguito: «Vista la particolarità del momento e l’importanza, bisognava studiare un pacchetto da vendere ai tifosi a un prezzo accessibile per cercare di riempire lo stadio. Anche questo, per la solita assenza di sensibilità, non è stato fatto. Questo costituisce un grande rimpianto per quella che è la stagione. Peccato perché la squadra gioca un bel calcio e l’allenatore mette bene in campo i giocatori. Questa Europa League è un obiettivo che ci può stare, però serviva uno sforzo in più da parte della società: ma così non è stato».
Infine, sul campionato e sull’Europa: «Complicato fare bene sia in Europa che in campionato, per farlo ci vorrebbe una rosa molto importante. Il fatto che la Lazio sia ancora in corsa per tutto dimostra quanto sia bravo Baroni. Corsa Champions League? Questa giornata ci dirà molto, considerando le partite in programma. La Juventus quest’anno un vero disastro, si giocherà molto già contro la Fiorentina. Se i bianconeri non dovessero vincere Thiago Motta rischierebbe molto. Il Bologna è in grande fiducia, per la Lazio sarà una partita molto complicata. I biancocelesti hanno qualità, bisogna però vedere quali saranno gli interpreti che scenderanno in campo. Pizzul? Ricordo la sua grande disponibilità, ci dava consigli in continuazione. Difficile trovare telecronisti come lui, non aveva appunti o racconti sui calciatori: ti raccontava unicamente e perfettamente ciò che accadeva in campo. Andava sul dettaglio della partita, cosa che ci hanno insegnato i nostri maestri. Infine, per quanto riguarda Provedel, credo che il portiere debba essere solo uno e giocare sempre: altrimenti rischi di generare confusione nel ruolo più importante».