La Lazio soffre ma pareggia 1-1 il ritorno degli ottavi di finale di Europa League contro il Viktoria Plzeň grazie al terzo gol consecutivo di Romagnoli e accede ai quarti di finale forte del 2-1 in terra ceca. I biancocelesti al prossimo turno affronteranno i norvegesi del Bodø/Glimt, che hanno eliminato l’Olympiacos. Al termine della sfida l’allenatore dei cechi Miroslav Koubek è intervenuto in conferenza stampa per analizzare l’eliminazione. Di seguito le sue parole:
Siete orgogliosi del risultato o c’è delusione?
«Ho entrambe le sensazioni. La partita di andata non ci ha favorito. Siamo partiti bene ma era difficile ripartire. Abbiamo fatto quello che potevamo. Potevamo arrivare ai supplementari, ma la situazione si è complicata troppo»
È crudele essere eliminati così
«No, non direi. Questo è uno sport in cui le differenze sono poche. Il limite tra il successo e la sfortuna è piccolo. La differenza è nei dettagli»
Cosa pensa del gol preso? Potevate impedirlo facendo i cambi prima?
«Purtroppo sì, ma c’era una pressione alta e non abbiamo potuto fare i cambi. La Lazio ci pressava e dopo il gol hanno aumentato. Certi calci d’angolo erano veramente pericolosi e noi aspettavamo resistendo. Ormai abbiamo fatto i cambi che abbiamo fatto. Non riuscivamo ad uscire dalla pressione della Lazio»
Avete giocato tante partite. Potete fare un bilancio della stagione?
«Il nostro viaggio in Europa ci ha rassicurati. Ci siamo resi conto che ce la possiamo fare a giocare contro questi avversari. Purtroppo ci ha anche tolto qualcosa, a volte era difficile affrontare tutte le partite. Siamo felici di riuscire a giocare bene nel nostro campionato nazionale. Abbiamo sempre giocato bene, ci manca qualcosa ancora, non abbiamo tempi per recuperare»
Come sta la squadra?
«Purtroppo non c’è spazio per tante cose, loro andranno a giocare con le nazionali e noi abbiamo un ciclo di partite denso. Questa è la situazione di tutte le squadre, non siamo diversi. In questa maratona di partite non abbiamo molto tempo per altro, se non nello studio dell’avversario. La pausa nazionali ci fa un po’ male ma ce la dobbiamo cavare»
Come paragona il cammino in Conference dell’anno scorso a questo?
«È il top della mia carriera da allenatore. Non mi aspettavo di arrivare qui a quest’età»
Che cosa ha imparato lei?
«Quando giochiamo in Europa c’è una pressione molto forte, mi dà tanta spinta, mi concentro a motivare la squadra. Ho imparato a non temere grandi squadra».