Al termine di Lazio-Udinese 1-1 arrivano, come di consueto, le pagelle del nostro direttore Guido De Angelis.
PROVEDEL 6 – Rientra pure in campionato, dopo aver fatto da vice a Mandas. Non può nulla sul gol di Thauvin, ma è provvidenziale nella ripresa su Atta e tiene sempre la sfera incollata ai guanti. Bravo in diverse letture: quando la difesa si dimentica di Lucca, fa buona guardia Ivan con i guantoni. Normale amministrazione.
LAZZARI 5,5 – Costretto a giocare dal forfait di Nuno Tavares, ingaggia a destra un duello in velocità con il bianconero Kamara. Fisicamente non può reggere di fronte a spilungoni di un metro e novanta. Avrebbe potuto allontanare meglio la sfera invece di accomodarla sulla rovesciata di Lucca, che ha propiziato la rete di Thauvin. In avanti la misura del cross è sempre la stessa: sbagliata.
GILA 5 – Rientra dall’inizio per sfidare una coppia-gol da 20 reti, quella formata da Lucca e Thauvin. Ha sulla coscienza il vantaggio friulano, quando si perde Lucca come un pivellino. Al 40’ lo perde nuovamente e la girata del centravanti per poco non sorprende Provedel. In netto calo.
ROMAGNOLI 6,5 – A sorpresa viene preferito a Gigot, che non potrà giocare giovedì in Europa causa squalifica. Ha fatto il suo, non senza soffrire gli attaccanti dell’Udinese. Determinante averla ripresa subito: il gol del pareggio è il bis – da calcio d’angolo – della rete in Repubblica Ceca.
MARUSIC 6 – Baroni lo sta spremendo, questa sera da terzino mancino, dove sapete che non posso vederlo. Del resto, Pellegrini è tenuto scientemente fuori dalla lista e Hysaj non ha ancora recuperato dall’infortunio di Cagliari. Disputa una gara attentissima in fase difensiva, mentre in avanti è quasi impossibilitato a spingere ed è costretto ad essere prevedibile.
VECINO 6 – Non è nelle migliori condizioni e arriva spesso in ritardo, rischiando anche qualcosa: per fortuna il suo intervento è solo da giallo. Doveva mettere minuti nelle gambe in vista dell’Europa: giovedì dovrà giocare ancora, data la squalifica di Rovella. Comunque determinante: è suo l’assist del pareggio a Romagnoli, dopo un duello vinto con Solet.
BELAHYANE 6 – Per farlo entrare in campo sembra che servano una serie indicibile di congiunzioni astrali. Ha un quarto di gara a disposizione per far rifiatare Vecino. Non gli riesce granché, il suo è stato un ingresso senza infamia e senza lode. Mi sarebbe piaciuto vederlo dall’inizio in un centrocampo a tre. Spero possa beneficiare di un inserimento graduale nel nostro centrocampo: se non viene mai preso in considerazione, sarà difficile farlo crescere.
GUENDOUZI 6,5 – Stanchissimo, è in netta difficoltà. Nel primo tempo era uno straccio, sembrava non reggersi in piedi. Nella ripresa l’ardore e la veemenza della casa gli permettono ancora una volta di essere l’ultimo a mollare. A 10’ dal termine, quando vede tutta la squadra schiacciata nella nostra metà campo, è commovente nell’andare in pressing sul primo portatore avversario, pur di trasmettere la carica ai compagni. Per giovedì, onestamente, sono preoccupato.
ZACCAGNI 6,5 – Al rientro dall’affaticamento al polpaccio, manca un gol clamoroso su un buco di Kristensen, ma per fortuna dall’angolo seguente nasce il nostro pareggio. Instancabile, fa ammonire 2 calciatori e anche stasera esce da recordman di calci di punizione guadagnati, con Kristensen che non viene neanche ammonito. Nel finale era stanchissimo, spero possa stringere i denti giovedì sera. Tra i migliori, ma si è divorato un gol fatto su assist di Noslin.
DIA 5 – Sta cominciando a perdere colpi, con tante attenuanti. La prima è che continua a giocare da trequartista, in una zona di campo intasata da due mediani e 3 centrali difensivi dell’Udinese. La scelta di allontanarlo dalla porta avversaria per far giocare Tchaouna da punta è per me un rebus difficile da risolvere. Brutta partita, tocca appena 15 palloni e fa grande fatica a trovare la posizione.
PEDRO 6 – Anche lo spagnolo entra male in partita, e nell’unica potenziale folata offensiva scivola e perde il pallone. Non ha inciso a gara in corso come sa fare. Sufficienza di incoraggiamento, non può risolvere sempre le partite.
ISAKSEN 6,5 – Ancora tra i migliori, al quinto minuto ha già fatto ammonire Kamara ed è andato via due volte in tunnel al diretto avversario. Meno brillante del solito, ma sempre in enorme fiducia. Purtroppo non ha occasioni per incidere e viene fatto rifiatare nella ripresa. Baroni lo sostituisce addirittura con Patric.
PATRIC 6 – Entra per l’ultimo quarto d’ora e fa il mediano, ruolo per lui inedito. Dà sempre l’anima in campo, è quello che conta.
TCHAOUNA 4 – Fa tenerezza, è un pesce fuor d’acqua, di livello nettamente più basso degli altri 21. Tocca pochissimi palloni, me lo ricordo soltanto per un tiraccio murato da un centrale avversario. Sostituito inevitabilmente all’intervallo. Ma aveva senso riproporlo da centravanti per la terza volta?
NOSLIN 6 – Non mi è dispiaciuto, ma fare meglio di Tchaouna era cosa facile. Perlomeno fa sudare Bijol e tenta di attaccare la profondità. Ha una sola possibilità di calciare, il suo destro è una telefonata ad Okoye. Aveva servito un buon pallone a Zaccagni, che si è fatto anticipare da Kamara. Un buon profilo, ma purtroppo pesa l’investimento che è stato fatto in estate. Un bravo ragazzo, un buon atleta, ma non credo possa essere il centravanti della nostra Lazio.
BARONI 5,5 – La squadra è visibilmente stanca e incerottata, nel primo tempo eravamo lunghi e abbiamo agevolato il piano gara dell’Udinese. Spenti e spuntati, in questo momento non abbiamo grandi soluzioni offensive, ma alcune scelte somigliano ad un accanimento. La gara di giovedì col Plzen e poi lo scontro diretto di Bologna sono due gare spartiacque della stagione. Ma è chiaro che aver battuto all’Olimpico solo il Monza in 3 mesi e mezzo non sia un gran biglietto da visita.