«Ieri sera ho visto una Lazio stanca. Questa Udinese è difficile da affrontare. Le assenze hanno fatto la differenza. Quando mancano i giocatori importanti si fa fatica. Non capisco perché non mettersi a tre a centrocampo con Dia prima punta. Contro squadre che giocano a cinque forse era meglio cambiare modulo».Così Ernesto Calisti nel corso della della trasmissione “Quelli che…”, condotta da Guido De Angelis e Stefano Morelli, in onda sui 98.100 di RadioseiLazio dal lunedì al sabato.
L’ex calciatore della Lazio ha poi proseguito: «Ho visto stanchezza generale. La trasferta di Plzeň sotto questo punto di vista è stata molto faticosa. Il calcio della Lazio è molto dispendioso, se non sei al top fisicamente la paghi. Rigore su Zaccagni? Mi aspettavo qualche protesta in più. Mi è sembrato un intervento al limite. Crea comunque problematiche all’attaccante. Se però non protesti l’arbitro viene condizionato. Forse il capitano della Lazio è stato un po’ ingenuo, doveva cercare il fallo. L’episodio fa la squadra grande».
Il difensore ha poi concluso: «Abbiamo subito un gol imbarazzante, in superiorità numerica. Qualcosa che non funziona c’è, si perde il punto di riferimento con l’avversario. Non abbiamo la percezione del pericolo. Si guarda troppo la palla e si perde l’uomo di riferimento, forse manca comunicazione tra i compagni di reparto. Si è perso il concetto di fase difensiva, non a caso nelle ultime stagioni ci sono molti più giocatori in doppia cifra. Sono d’accordo con Baroni sul cambio di Patric, non sulla questione modulo. Vecino può giocare da sotto punta, ma è comunque un centrocampista di ruolo, che può svariare in tutto il campo. Europa League? Sulla carta partita agevole, soprattutto dopo l’andata. Speriamo di recuperare alcuni calciatori, credo che per l’entusiasmo sarà una partita diversa. Con le nostre qualità bisognerà solo essere bravi a gestire la palla e fare la partita”.
