Lazio-Udinese, da Sarri a Baroni: cosa è cambiato in 364 giorni

L’ultimo precedente all’Olimpico della Lazio contro l’Udinese non evoca certo bei ricordi. Era l’11 marzo del 2024, quasi un anno fa, e sulla panchina biancoceleste sedeva (ancora per poche ore) Maurizio Sarri. In quell’occasione i friulani si imposero nella Capitale per 2-1 e, nel primo pomeriggio seguente, arrivarono le dimissioni del tecnico toscano. Quella Lazio era caratterizzata da alti (pochi, ma inattesi) e bassi (spesso contro ogni pronostico). Una squadra in grado di perdere contro Lecce, Genoa, Salernitana e, appunto, Udinese, ma anche capace di battere Napoli, Atalanta e Roma in Coppa Italia. Senza dimenticare anche il pareggio in casa con l’Atletico Madrid e la vittoria, sempre tra le mura amiche, contro il Bayern Monaco in Champions League. Un gruppo che sembrava essere lontano parente di quello che l’anno precedente centrò un clamoroso secondo posto in classifica e registrò ben 21 match senza prendere gol. Il tecnico ex Juventus capì perfettamente che le cose stavano cambiando e si rese conto di non essere più in grado di dare più la sua impronta alla squadra. “Sarri ha capito che non riusciva più a governare lo spogliatoio e ha deciso di dimettersi”, così, il presidente della Lazio Claudio Lotito, aveva commentato la decisione del suo ormai ex allenatore.

A succedere Sarri in panchina ci pensò il croato Igor Tudor. Anche lui però, a soli 71 giorni dalla firma, ebbe la stessa sorte del suo predecessore e si dimise per una serie di controversie con la società legate a quello che sarebbe dovuto essere il mercato estivo della Lazio e specialmente a dei giocatori che Tudor avrebbe voluto cedere. In seguito all’ennesimo terremoto di casa Lazio in pochi mesi, ci fu la firma di Marco Baroni. Insieme alle prime voci legate al nome del tecnico, che passava dall’Hellas Verona alla Lazio, arrivarono puntuali i malumori di gran parte della tifoseria, che avrebbe certamente voluto un mister più affermato e conosciuto. Inoltre, le doppie dimissioni di due allenatori in nemmeno tre mesi non si vedono certo tutti gli anni e contribuirono a rendere ancora più feroce la contestazione del popolo laziale. Rabbia e critiche che vennero spazzate via già nei primi mesi, tutt’altro che negativi, in panchina del tecnico fiorentino. Baroni, con la Lazio fino a questo momento, ha conquistato 23 vittorie, sei pareggi e nove sconfitte, con la media di 1.97 punti a partita. Se Lazio-Udinese dell’anno scorso fu una svolta, negativamente parlando, ci si augura che quella di domani sera possa esserlo in positivo e che sia utile a dare una spinta in più ai ragazzi di Baroni per permettergli di esprimere ancora il loro massimo nelle rimanenti gare di Serie A ed Europa League.

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Pensieri e parole di
Guido De Angelis

“Italia derubata. Dia non può reggere il reparto da solo, manca il grande attaccante “

“Accolgo con molta felicità la notizia della ripresa del papa. Ieri ho visto l’Italia, sul 2-0…

“Niente bel gioco, voglio vincere. Baroni deve trovare la soluzione” 

“Per fortuna c’è la sosta e cerchiamo di recuperare qualche infortunato. Purtroppo abbiamo avuto qualche acciacco…

“La società deve sostenere Baroni. Non è il momento di dubitare del mister”

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