«Ieri abbiamo vinto una partita, ancora mi chiedo come sia stato possibile. C’è un precedente di una vittoria in nove contro il Piacenza, ma l’avversario era in dieci uomini. Quando abbiamo visto uscire prima Rovella e poi Gigot ci è crollato il mondo addosso». Questa l’analisi del nostro direttore Guido De Angelis ha aperto la trasmissione “Quelli che…”, in onda su RadioSeiLazio (fm. 98.100) dalle ore 10:00 alle ore 13:00. Il noto conduttore radiofonico ha poi proseguito:
«Ero sofferente davanti alla TV, ero concentrato davanti alla mia Lazio. Quello che è successo ieri ha dell’incredibile, come il gol di Caicedo. Il campo non ci ha aiutato, anche Provedel si è trovato in difficoltà, Tavares stesso ha avuto difficoltà nell’affondare, poi ha sbagliato sul gol. Finalmente, in quei minuti interminabili, la palla è andata dall’altra parte. Il giocatore più forte che abbiamo, Guendouzi, trascina il pallone dall’altra parte, gioca l’ultimo pallone e serve l’assist a Isaksen. Un gol bellissimo, di un giocatore che sa usare il sinistro. Io non credevo ai miei occhi. Siamo stati fortunati, ma per tutto quello che è successo nella nostra storia un po’ di fortuna non guasta. Per me Guendouzi è il più grande giocatore che ha avuto la Lazio negli ultimi anni, in tutto e per tutto. È il nostro Simeone, in questo calcio così particolare, lui è il giocatore più importante che abbiamo, bisognerebbe fargli un monumento, non salta mai una partita».