Le pagelle: “Catena mancina super, Isaksen determinante! Stecca Tchaouna”

Al termine di Milan-Lazio 1-2 arrivano, come di consueto, le pagelle del nostro direttore, Guido De Angelis.

PROVEDEL 6,5 – Torna in porta dopo 2 partite in panchina, Mandas se l’era cavata egregiamente. Incolpevole sul gol di Chukwueze, determinante nello smanacciare un cross pericoloso di Gabbia. Ha dato sicurezza anche con i piedi, è stato attento e concentrato ed ha tenuto con presa sicura anche le conclusioni da fuori di Pavlovic e Reijnders.

MARUSIC 6,5 – Finché è stato in campo è stato tra i migliori. Si sovrappone in area e affretta la conclusione col destro, chiamando Maignan a smanacciare sul sinistro di Zaccagni, che fa 1-0. Dà tre spallate a Rafael Leão togliendogli il pallone e dimostrandosi applicato e puntuale in copertura. Si prende un fallaccio da Theo Hernandez, ma il VAR è muto. Costretto a restare negli spogliatoi all’intervallo, per fortuna dovrebbe trattarsi soltanto di una contusione.

GILA 6,5 – Gioca una signora partita, più pulita del solito. Senza strafare, è fisicamente dominante ed è molto mobile: non si fa mai sorprendere e cancella dal campo il nostro spauracchio Gimenez, che ci aveva fatto 5 gol (più altri 2 annullati) nei primi 3 incroci col Feyenoord. Ha dato tutto, contro uno degli attacchi più forti a livello di individualità e tasso tecnico. Una sicurezza.

GIGOT 6 – Ha tenuto bene Gimenez e rispetto al disastro in coppa Italia ha risposto presente. Si divora un gol clamoroso ad inizio ripresa, ma ha disputato una discreta gara. Chiude con i crampi, era soltanto alla terza da titolare in campionato. Sufficiente.

Dal 79’ PATRIC 6,5 – Bentornato, ragazzo! Quanto ci eri mancato…! Dopo un’eternità (Lazio-Inter 0-6) torna ad assaggiare il campo e al primo intervento ci ricorda quanto è cresciuto negli anni: vede prima il passaggio per Leão, lo anticipa brutalmente e lo fa ammonire. Quando – al netto di una differenza di stazza fragorosa – mette il piedino tra le gambe di Gimenez e lo anticipa nel finale, è quasi da lacrimuccia. Spero che il suo calvario sia terminato, perché è uno di quelli che sente la nostra maglia. Applausi.

NUNO TAVARES 7 – Vero, fa un errore sul gol del pareggio che rischia di rovinare tutto. Ma la spinta che assicura a sinistra è letteralmente impressionante, sembra un missile imprendibile. Jimenez viene sverniciato tre volte su tre nel primo tempo e Conceição è costretto a cambiarlo all’intervallo. Nella ripresa, quando sgasa, è un enigma irrisolto anche per un veterano del calcio internazionale come Walker. Sul primo controllo l’avversario lo salta spesso in fase difensiva, altrimenti sarebbe un fenomeno. Ma se avessimo avuto un centravanti, questa sera il portoghese avrebbe fatto 4 assist. Pauroso.

Dal 46’ LAZZARI 6,5 – Entra per necessità al posto dell’infortunato Marusic. Baroni non lo avrebbe mai schierato, sappiamo non avere né il fisico né le caratteristiche per contrastare Leão. Eppure, è bravissimo in due circostanze a far bene la diagonale e subire fallo prima da Felix e poi dallo stesso Leão. Pulito anche in uscita, è entrato con buona personalità.

ROVELLA 7 – Strepitoso nello sradicare una valanga di palloni ai rivali, incollandosi al diretto avversario con puntualità disarmante. Emblematico il recupero su Leão nella ripresa, che dice tanto della sua caparbietà e intelligenza calcistica. Nel primo tempo aveva messo in porta Dia andando in verticale. Non cala alla distanza, cosa che francamente sembra impossibile. S’è preso la Lazio.

GUENDOUZI 7,5 – Partita da senatore del centrocampo. Lo si trova veramente dappertutto, perché corre per tre e non si arrende neppure all’evidenza, nemmeno quando riusciamo a incassare il pareggio in superiorità numerica. Conduce le ultime ripartenze ed è eroico nel trascinare i compagni a ribaltare il fronte. La palla che serve a Isaksen è un po’ lunga, ma il danese ci mette lo zampino e ci porta in paradiso. Gigantesco.

ISAKSEN 7,5 – Uh! Quanto stai crescendo, caro ragazzo biondo! Martedì a San Siro era stato il migliore, questa sera si conferma. Al centro del gioco, è in fiducia totale e al sesto minuto tenta il gol al volo dal limite dell’area. Al 12’ calcia col mancino e manda a lato di un soffio, al 23’ impegna Maignan con un rasoterra. Nella ripresa gli manca sempre e solo l’ultima giocata, ma dopo il rigore procurato col Bayern Monaco sceglie un altro avversario di lusso per conquistarsi il tiro dagli undici metri e mandare Pedro ad esultare sotto al terzo anello. Mezz’ora prima aveva fatto cacciare Pavlovic. Sta spiccando il volo ma non voglio dirlo troppo forte.

DIA 6,5 – Si mangia un gol dopo appena 60 secondi su assist di Rovella, poi non è perfetto nel mettersi davanti col corpo e farsi atterrare da Musah, che comunque avrebbe meritato il rosso. Nella ripresa è in lieve fuorigioco quando è lanciato a rete e batte con freddezza il portiere rossonero. Al di là della fase realizzativa, oggi ha fatto un lavoro incredibile in fase difensiva: dava sempre un’opzione in più a Rovella e Guendouzi, e ha consentito anche a Tchaouna di trovare sempre un riferimento sicuro. Quando ha la sfera tra i piedi la congela e ci fa ripartire in modo pulito e bello da vedere.

Dall’88 NOSLIN SV – Non giudicabile.

ZACCAGNI 7,5 – Segna il primo gol a San Siro della sua carriera, poi sfiora il palo prima con un destro che sibila ad un centimetro dal legno, poi con un tiro a giro nella ripresa. Quando attiva Tavares sulla corsia mancina, è una bellezza! Si sacrifica anche in copertura, giocando una partita davvero completa. E arriva in doppia cifra di gol: mica male…

TCHAOUNA 4,5 – Non ci siamo minimamente. Nel primo tempo perde 8 possessi in modo ingenuo, è sempre lui a regalare la sfera al Milan. Partecipa – più per caso che per altro – all’azione del primo gol, guarda caso lo fa quando si trova a destra. Non è una prima punta ed è abbastanza lampante. In questo momento fatico proprio a vederlo in un ruolo: non ha ancora né l’estro, né la tigna, né l’acume tattico per giocare partite di questo livello. Esce al 58’ per Vecino.

Dal 58’ VECINO 6 – Dopo 100 giorni rientra in campo ed è già una bella notizia. Prova a schermare i trequartisti rossoneri, non può ancora essere al meglio, ma possiamo finalmente considerarlo recuperato. Mettiamolo in una teca: è troppo importante per questa squadra e dobbiamo soltanto augurarci di non perderlo più da qui alla fine della stagione.

Dal 79′ PEDRO 6,5 – Ha sul destro un pallone pesantissimo che trasforma in oro dagli 11 metri. Glaciale ed eterno.

BARONI 6,5 – Primo tempo di sostanza, personalità e qualità, con una Lazio sprecona. Inconcepibile riaprire la gara in superiorità numerica: abbiamo smesso di tenere la sfera e ci siamo consegnati ad un rivale ferito. Meritiamo di vincere e il Dio del calcio ci regala la sfera per farlo, mettendola sui piedi di Pedro. Tre punti che ci restituiscono un po’ di sicurezza in un momento complicato.

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