Nel corso della trasmissione “Quelli che…” in onda sui 98.100 di RadioseLazio è intervenuto l’ex allenatore della Lazio Delio Rossi. Di seguito le sue parole:
-SU VENEZIA-LAZIO: “Sono partite che pensi siano facili e inconsciamente credi di fare prima o poi gol. Forse ha inciso il fatto che domani c’è un’altra partita. Questa è una squadra che, per come è costruita, deve sempre andare al massimo. Di solito queste partite poi le perdi. Nel calcio esistono due tipi di calciatori. Quelli che trovano motivazioni solo in base ad alcune circostanze e poi quelli che trovano sempre la voglia indipendentemente dall’avversario(e di questi ce ne sono pochi)”.
-SU CASTELLANOS E NOSLIN: “Castellanos è un giocatore che da sempre il massimo, si butta su tutte le palle sporche e va a battagliare. Noslin sembrava quasi non ci fosse, da un calciatore non titolare mi aspetto il massimo. Taty sente la fiducia e si sente importante: questo lo aiuta a dare tutto. Inoltre ha caratteristiche uniche nella Lazio, come il gioco aereo e la capacità di dare profondità”.
SU LICHTSTEINER: “Eravamo ad Auronzo di Cadore e la squadra non era ancora al completo. Dissi a Sabatini che ci serviva un terzino, lui mi propose un calciatore svincolato. Mi disse che per venire voleva prima conoscere l’allenatore, poi decidere. Ci incontrammo in un ristorante li vicino, io ero predisposto male per l’atteggiamento. Ero io a dover decidere se prenderlo o meno, non lui. Gli dissi solo cose per non convincerlo, come per esempio che avrebbe guadagnato di più altrove e che forse non avrebbe giocato. Mi chiamò dopo un’ora Sabatini dicendo che il giocatore voleva venire assolutamente a Roma, nonostante io gli avessi detto solo cose negative. Questo fa capire che persona è Lichtsteiner, poi ha fatto la fortuna della Lazio”.