«Sarei stato l’acquisto più caro della storia, in quel momento: era tutto fatto per 25 miliardi di lire. Poi,
tutto saltò. I laziali si “ribellarono”. Io? Mai stato convinto di andare via. Volevo restare alla Lazio. In
diecimila scesero per le strade e bloccarono tutto. A ripensarci mi vengono i brividi. Certe cose magari
sono successe a Baggio o Riva ma non in queste dimensioni. I laziali si identificavano nella mia persona e io con loro avevo un’alchimia difficile da spiegare e che mai si è interrotta. Spesso anche fra me e
mehodettouna cosa: che rinuncerei adieci scudetti vinti pur di vivere una esplosione d’amore così,
vedere diecimila persone che ti vogliono è pazzesco e bellissimo». Queste le parole dell’ex bomber della Lazio Giuseppe Signori in risposta alla domanda “Oggi si gioca Parma-Bologna: nel ’95 un popolo
intero scese in piazza per lei, già ceduto proprio al Parma”, presente nell’intervista dell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” dal titolo “Scommesse, io assolto dopo 10 anni terribili. Ora sono papà e nonno e insegno ai bambini”. L’ex attaccante biancoceleste ha poi dichiarato come il calcio della Lazio sia quello che, al momento, in Italia lo diverte di più, assieme al Bologna.
Di Matteo Selli