“Quelli che…”, Marchetti: “La Lazio sorprende. Provedel? Stagione sfortunata, deve stare tranquillo”

Nel corso della trasmissione “Quelli che…” in onda sui 98.100 di RadioseiLazio è intervenuto l’ex portiere della Lazio Federico Marchetti. Di seguito le sue parole:

«Adesso gioco a Malta, anche per un discorso di vita più ampio. Sono arrivato grazie a Luciano Zauri, rimarrò qui fino alla fine della stagione. Ho trovato una squadra e fino a giugno mi diverto qui. Seguo tutto il calcio italiano, riesco a vedere tutto, in primis la Lazio.

La Lazio sta facendo un campionato sopra le aspettative. Sapevo che Baroni fosse molto preparato, arrivava in una piazza importante, per lui era un salto, veniva da salvezze miracolose. Ha fatto parlare il campo, la scelta all’inizio era criticata, ma con il lavoro e l’umiltà ha smentito tutti, gli faccio i miei complimenti per il lavoro che ha fatto finora.

Quando giocavo io si giocava meno con i piedi, ma mi sono adattato. Nei primi anni il mio secondo era Bizzarri, poi Berisha e Strakosha. Ho avuto un periodo un po’ particolare, in cui ho chiesto di non giocare, non mi sentivo tranquillo, chiesi a mister Reja di stare fuori per recuperare la forma. L’anno dopo con Pioli mi sono ripreso e mi sono sfogato, andava mantenuto il rispetto. Le cose cambiano in fretta nel calcio, la stagione successiva sono stato messo fuori rosa perché non rientravo nei piani, anche perché Thomas ha giocato bene e ha preso la titolarità. Ho sempre messo in primo piano la squadra, è stato giusto fare un passo indietro.

Provedel? Ci sono annate che nascono in un modo e altre in un altro. Il ruolo come il nostro vive di rendimento di squadra e di episodi. Non è una stagione fortunata, molti gol presi sono situazioni borderline, tutte dinamiche che creano problemi al portiere. Io posso dire, da esterno, che il ragazzo ha la mia stima e con il lavoro ha preso la titolarità. Ha dimostrato di essere un grande portiere, forse abituando tutti troppo bene. Se si allena bene ed è positivo non vedo il motivo di cambiare, ci vuole rispetto.

Se non si allena bene e subisce la situazione, un po’ di riposo può fargli bene, ma sono cose che vede il mister. Se lo stadio lo supportasse sarebbe un bellissimo segnale, lo caricherebbe. È un ragazzo intelligente e sa che non sta facendo bene come vorrebbe e magari vorrebbe dimostrare subito. Il portiere è un ruolo a sè, stai fermo un’ora e poi non riesci a salvare il risultato. In questi anni è sempre stato determinante, non deve strafare, deve lavorare tranquillo.

26 maggio? Il momento più alto della mia storia alla Lazio, quella Coppa ha scritto la storia. Sono ricordi indelebili che mi porto sempre dentro. A Roma torno spesso e sentire l’affetto delle persone fa un enorme piacere e mi riempire di orgoglio. In quel periodo c’era parecchio interesse all’estero su di me, ma abbiamo deciso di rimanere. Da poco ho rivisto quella traversa dopo il gol di Lulic. A distanza di anni la chiamo la palla magica. Sono stato bravo a non buttarmi, la palla non doveva entrare e non è entrata.

Quando giocavo spesso mettevo la maglia di Lulic sotto la mia per giocare, spesso ha portato bene».

Di Matteo Selli

Condividi su

Pensieri e parole di
Guido De Angelis

“Proviamo ad arrivare avanti in Europa. Bologna partita difficile, loro sono al top”

«Sapevamo che la vicinanza tra le partite poteva diventare un problema. Però è bello essere in…

«Oggi è una giornata felice. I tifosi hanno aiutato la squadra a vincere»

«Il calcio è bello perché si vince e si perde. Oggi è una giornata serena e…

Lazio, De Angelis: “L’Olimpico ha aiutato tanto la squadra. Ora tutti dovranno parlare di noi”

Il popolo laziale può esultare, dopo 7 anni i biancocelesti sono ai quarti di finale dell’Europa…

Leggi anche

Bologna, Italiano: “Possiamo fare male alla Lazio. Importante avere tutti a disposizione”

Primavera, la Lazio cade anche a Verona: i play-off si allontanano

Lazio, Formello: rifinitura pre-Bologna. Marusic e Taty in dubbio. Si rivede Hysaj