PROVEDEL 5 – Il Napoli solitamente gli porta bene, con una sola rete subita negli ultimi 4 incroci. Ma nel primo tempo commette svariati errori nel gioco con i piedi e perde 8 volte la sfera. L’errore più eclatante viene sfruttato da Raspadori, che pareggia la gara. Un vero peccato, perché il gol di Isaksen era stato propiziato da un suo rinvio: l’allenatore gli chiede di giocare da playmaker aggiunto, oggi è un peccato che da un suo abbaglio scaturisca la rete del pareggio. E che nessuno dei difensori riesca a rimediare…
MARUSIC 5,5 – Taglia il traguardo delle 300 presenze con la Lazio, entrando nei primi 15 calciatori più presenti della nostra storia. Purtroppo le indecisioni e le sbavature solo sempre le solite. Sul gol di Raspadori è Provedel a sbagliare il rinvio, ma il modo in cui si gira dall’altra parte e si fa beffare dall’attaccante è da scuola calcio. Nella ripresa Mazzocchi gli va via due volte, ma Di Lorenzo colpisce Anguissa. Lunghi i lungolinea per Pedro, infine l’autorete goffa che porta il Napoli avanti. Mi dispiace per l’infortunio e non me la sento di inferire, ma il mancino nella nostra porta è sciagurato.
GILA 6,5 – Poco impegnato nel primo tempo, se la cava egregiamente. Deve evitare le percussioni solitarie che ci creano sempre problemi sulle ripartenze avversarie. Ripresa d’ordinaria amministrazione, oggi il Napoli si è limitato a segnare le due reti, ma non è uscito quasi mai con pericolosità. Tiene bene McTominay, nella ripresa prende le misure a Raspadori. Prestazione positiva.
ROMAGNOLI 6 – Ha sempre sofferto Lukaku, sin dai tempi dei derby della Madonnina. Il belga tocca pochissimi palloni, ma purtroppo uno di questi è l’assist per Raspadori. Al 51’ si perde l’ex Inter e Roma che ha l’occasione per calciare col destro addosso a Provedel. Sufficienza striminzita.
NUNO TAVARES 6,5 – All’andata se l’era cavata egregiamente anche in fase difensiva, oggi è un po’ confusionario in avanti, dove alterna giocate sopraffine (con annessi tunnel a Di Lorenzo) a cross sballati. Quando si accentra per calciare col destro, manda la palla o in Curva o in Distinti, lo stesso vale per i calci di punizione: la sensazione è che vada con superficialità alla conclusione. Detto ciò, lo spettacolo che dà nel duetto con Zaccagni sulla corsia di sinistra è da applausi. E anche oggi servirebbe a Isaksen il cioccolatino del gol, che purtroppo il danese non scarta.
Dall’82’ LAZZARI SV
GUENDOUZI 7 – Sfida uno dei centrocampi più forti d’Italia con la determinazione di chi contro i partenopei non ha mai perso (3 vittorie e un pareggio da quanto è a Roma). Si imbestialisce con Provedel e la difesa per l’errore dell’1-1 che cambia la gara. Ha per tutta la gara un grande merito: perde un solo contrasto con Anguissa, per il resto lo francobolla senza mai farlo accendere in zona gol. Non ha saltato una partita in Serie A, eppure sembra sempre in ottime condizioni fisiche e non cala alla distanza. Chapeau.
ROVELLA 6,5 – Ormai abituato a giocare – tanto in Italia quanto in Europa – con la diffida addosso, il suo primo pressing è meno efficace del solito. Il giallo che gli farà saltare Venezia lo prende nel finale di gara, al 2° fallo della sua partita. Nel mezzo c’è la solita corsa, anche se Raspadori gli sfugge via in più di un caso. Va vicino al gol sul finire della prima frazione, ma purtroppo non calcia a dovere e Meret devia in corner. Meno lucido di altre volte, ma sempre inappuntabile per dedizione e spirito di sacrificio.
ISAKSEN 8 – Gli avrei dato 9 se non si fosse divorato il gol che – nulla me lo toglie dalla testa – ci avrebbe fatto vincere la partita. Pecca di inesperienza e sul cross di Tavares cerca di fare il gol da cineteca, quando se avesse appoggiato la sfera ci avrebbe portati sul 2-1. La serata di Napoli è stata la più bella della sua vita, il suo primo quarto d’ora è la prosecuzione: torna a segnare in casa dopo 10 mesi (Lazio-Salernitana 4-1) e sembra tarantolato. Se possibile, fa ancora meglio nella successiva ora di gioco, quando punta sistematicamente Mazzocchi, fa ammonire Juan Jesus e crea scompiglio nella retroguardia partenopea. La rete che aveva stappato la partita era stata pregevole, e soltanto la seconda da fuori area del nostro campionato. A dieci minuti dalla fine, non lo avrei mai tolto. Speriamo che questa gara gli dia fiducia.
Dall’82’ TCHAOUNA SV – Non è giudicabile.
PEDRO 6,5 – Dia si è aggregato al gruppo solo per la rifinitura, così tocca allo spagnolo cercare di stanare la rocciosa retroguardia napoletana. Deve fare tanto lavoro, ci fa uscire con tasso tecnico prelibato e conduce i nostri ribaltamenti di fronte. Nella prima frazione con una finta di corpo manda a vuoto Anguissa e McTominay e ci apre il campo. Nella ripresa il suo destro è fuori misura e finisce altissimo. Ha dato tutto, ma al 75’ non ne può più e viene richiamato in panchina. Entra Dia.
Dal 75’ DIA 7 – Entra e determina, con un gol di rara bellezza. Non si è mai allenato in settimana ma è tornato per la rifinitura. Così Baroni lo getta nella mischia per l’ultimo quarto d’ora e l’ex Salernitana lo ripaga con un gol che ci porta un punto ed evita la sconfitta. Laddove Castellanos dovesse essersi fatto realmente male, non ci penserei un attimo: deve essere lui la nostra punta. Decisivo.
ZACCAGNI 7,5 – Deve farsi perdonare il rigore fallito in Coppa Italia, ma il 3-5-2 è pensato per raddoppiarlo sistematicamente e il capitano ha meno spazi del solito. Corre molto, fa ammonire Anguissa, con le finte di corpo spesso si procura la superiorità. Interpreta la ripresa in modo gladiatorio, attivando Tavares con continuità e seminando avversari in mezzo al campo. Il VAR è senza cuore e gli cancella un gol in acrobazia che avrebbe fatto venire giù l’Olimpico. Si sacrifica in difesa e si becca pure il giallo su Anguissa. Performance sontuosa.
CASTELLANOS 6 – Buongiorno rientra dopo due mesi proprio per la gara dell’Olimpico, e Conte cambia modulo mettendosi di fatto con la difesa a cinque. La gara del Taty non dura neanche mezz’ora: esce per infortunio con un volto che definire scuro sarebbe un eufemismo. Incrociamo le dita e speriamo di non perderlo per tanto tempo.
Dal 27’ NOSLIN 5 – Entra al posto di Castellanos impiegando tre minuti a indossare gli scarpini e ritardando il cambio. Atteggiamento già rivedibile. Non la struscia mai per un’ora, facendo il solletico alla retroguardia campana e sbagliando anche appoggi e controlli. Irritante, se i nostri obiettivi sono d’altissima classifica faccio fatica a pensare che l’ex Verona possa essere il nostro centravanti. Per fortuna all’87’ scivola: il pallone, così, arriva a Zaccagni che apparecchia la tavola per il 2-2 di Dia. Inesistente.
BARONI 6,5 – Conferma il quartetto difensivo dell’andata e della sfida col Monza, in avanti preferisce Pedro all’acciaccato Dia e a Dele-Bashiru. Nel primo tempo rischiamo troppo in uscita, ma nel complesso abbiamo a tratti dominato la partita con la prima in classifica. Il pareggio ci va anche stretto. Paghiamo errori individuali pesanti, e purtroppo in 9 big match raccogliamo soltanto 9 punti. Ma oggi la Lazio è stata inappuntabile per spirito e conduzione della partita.