Nel corso della trasmissione “Quelli che…” in onda sui 98.100 di RadioseiLazio è intervenuto il giornalista de “La Repubblica” Lorenzo D’Albergo. Di seguito le sue parole:
«La lettera di Lotito fa il punto sulla cifra da spendere e sugli step e sul periodo di 80 anni per rientrare dalle spese. Sembrano date lunghe, ma il progetto della Roma, che è un po’ più avanti, aveva un piano di rientro di 70. Sono tempi che ci stanno, è un po’ come un mutuo. Mancano però dei documenti che dovranno essere consegnati.
Alla Roma Nuoto non fa piacere il pressing di Lotito, che sono fuori dall’iter amministrativo. Il braccio di ferro si è concretizzato nella denuncia all’ANAC. C’è una situazione di tensione altrimenti non ci sarebbe stata una denuncia. Nell’ultimo bilancio dell’Auditorium c’erano delle perplessità per la costruzione del Flaminio, va detto però che nel frattempo sono cambiati i vertici e diventa una questione politica.
Se lui dichiara di voler consegnare alla città uno stadio internazionale è nelle cose che si vada su uno stadio più vicino ai 50.000 posti.
392 milioni stimati? Nel pre-contratto di Legends c’era la missione di trovare un partner forte. Quello che mi lascia pensare che si possa attingere a forme di finanziamento importante, è il punto nella lettera in cui si parla di voler rilevare anche altre strutture oltre allo stadio. Dipenderà molto dal lavoro di Legends.
La sensazione, quando si parla con i tecnici e con la parte politica è che ci sia la voglia di andare avanti e che la Lazio sia addirittura più avanti della Roma, per concretezza e per voglia. Lotito è più presente rispetto ai Friedkin. L’insistenza di Lotito viene letta come un segnale di concretezza. Ma non è ancora iniziata la conferenza dei servizi».
Di Matteo Selli
