Al termine di Lazio-Fiorentina 1-2 arrivano, come di consueto, le pagelle del nostro direttore, Guido De Angelis.
PROVEDEL 5,5 – La genesi dei gol della Fiorentina non è certamente colpa sua: difendiamo poco e male, come nei primi 20 minuti del derby. Sul vantaggio viola non è esente da responsabilità, il tiro di Adli era da vicino ma non sembrava trascendentale. Non è ben posizionato sul raddoppio, viene graziato dal palo sulla sforbiciata di Gudmundsson. Non salva la baracca.
MARUSIC 5 – Il gol di testa nel recupero non può riscattare una prestazione terribile. Il retropassaggio (e la sua postura) da cui nasce il vantaggio viola mette i brividi, anche sul raddoppio il suo uomo è libero di colpire a rete. Passano gli anni e commette sistematicamente gli stessi errori. Nullo in fase di spinta, con l’ingresso di Hysaj si sposta a sinistra e smettiamo di giocare anche su quella corsia. Sciagurato e recidivo.
GILA 6 – Tra le sue prestazioni meno brillanti, si schiaccia sulla porta come tutta la retroguardia in occasione dei gol gigliati. Privo della copertura del centrocampo, nel primo tempo è in balia delle onde. Ma è il meno colpevole.
ROMAGNOLI 5 – Non vince un duello aereo, è sempre in ritardo su Kean che gli sguscia via che è una bellezza. Ha la stessa attenuante del compagno di reparto, ma è puntualmente fuori tempo e spesso si fa trovare fuori posizione. Ha sofferto tanto.
PELLEGRINI 4,5 – Un disastro su tutta la linea. Indecoroso in fase offensiva, il modo in cui scivola sul gol del raddoppio è impietoso. Esce sempre fuori tempo e il terzino rivale lo salta secco due volte anche nella ripresa. Ricordo solamente cross addosso a Dodò e due palloni messi al centro rasoterra dalla trequarti. Entra sempre quando non dovrebbe e regala punizioni al rivale. Alla quarta volta in cui sbaglia i tempi dell’uscita e si fa superare dal diretto avversario, viene sostituito da Hysaj. Con Lazzari e Tavares infortunati e Hysaj fuori lista UEFA – dunque indisponibili giovedì a Braga – è inspiegabile averlo messo in campo.
HYSAJ 6,5 – Entra per Pellegrini, la sua mancata titolarità resta un mistero. Nulla di eccelso, ma ha il merito di mettere al centro dalla destra il miglior cross della nostra partita (ci voleva veramente poco). Ha voglia di incidere e fornisce a Marusic l’assist del 2-1.
GUENDOUZI 6,5 – Fino all’ingresso di Rovella è stato l’unico centrocampista in campo. Ho poco da dirgli, è tra i pochi ad avere fame e ha accelerato il gioco come ha potuto. Sempre aggressivo e tignoso, difficilmente sarà sotto la sufficienza da qui a fine stagione.
DELE-BASHIRU 5 – E pensare che qualcuno vorrebbe spacciarlo per mediano. In quel ruolo ha fatto quasi tenerezza. Non trova mai la posizione, in realtà gravita sulla trequarti e non difende. Visto l’ingresso di Rovella nel secondo tempo, il fatto che per uno scontro diretto sia stato scelto dall’inizio è perlomeno curioso. A centrocampo è bastato l’infortunio di Vecino per farci andare in emergenza: mi sembra evidente che questo ragazzo non abbia né le caratteristiche né le doti tecniche per giocare davanti alla difesa. A disagio, esce al break.
ROVELLA 6,5 – Entra e cambia la musica, restituendo normalità a un centrocampo del primo tempo che recitava: “Guendouzi contro tutti”. Avrebbe una chiara occasione per andare al tiro, ma perde l’attimo. Qualche intervento disperato ma sempre efficace. Abbiamo saputo del problema in famiglia alla vigilia, ma abbiamo pagato tantissimo la sua assenza nel primo tempo. E dal mercato tutto tace.
ISAKSEN 5 – Lo avevo scritto dopo la Real Sociedad: solitamente gli basta una buona gara per tornare ai suoi standard nella partita immediatamente successiva. Adli gli strappa due palloni con irrisoria facilità, non riesce mai a creare scompiglio. Sostituito all’intervallo, come spesso accaduto in stagione.
PEDRO 6 – Perde malamente i primi 3 palloni della sua gara, è al rientro ed è in visibile ritardo di condizione. Confusionario, rischia anche il rosso per un intervento che – da già ammonito – deve evitare. Nel finale ricorda a tutti di avere un tasso tecnico nettamente superiore a quello dei compagni e colpisce un palo interno che ci sogneremo la notte per almeno una settimana. Sarebbe stato un punto d’oro.
DIA 5,5 – Incide poco, ma nella prima ora di gioco non gli arriva un pallone giocabile. Murato sia un suo desto che un suo colpo di testa non eccezionale. La Fiorentina segna 2 reti e poi resta bassa con due linee strette e per il senegalese trovare spazi sulla trequarti è praticamente impossibile.
NOSLIN SV – Entra in campo, ma quasi non si vede.
ZACCAGNI 5,5 – Primo tempo in ombra, si auto-esclude dalla fase difensiva. Nella ripresa perlomeno ci mette l’orgoglio. Viene malmenato, ma l’arbitro non gli concede neanche un calcio di punizione e dimentica i cartellini nel taschino. Si accende dal 70’, ma senza grandi sussulti. Troppo poco per il capitano, non si è preso la squadra sulle spalle.
CASTELLANOS 5,5 – Qualche sportellata, pochissimi palloni giocabili e nessuna occasione da rete. Una la avrebbe anche, ma ad un passo dalla porta opta per una complicata sponda. Non è un finalizzatore, eppure di questa squadra fa il centravanti.
BARONI 4,5 – Scelte iniziali discutibili, gestione della prima mezz’ora ancor di più. Come nel derby prendiamo subito gol e non contenti subiamo anche il secondo, che chiude di fatto la gara. Ripresa senza occasioni da rete, troviamo soltanto un gol casuale nel recupero. Da un potenziale +5 sulla Juventus, rimettiamo in carreggiata una Fiorentina a pezzi e subiamo un’altra sconfitta cocente in casa. Rovinare la gara con quel tipo di approccio è delittuoso, per ora non abbiamo imparato dagli errori.