Le pagelle di Guido De Angelis – Lazio corale che esalta i singoli: Rovella e Guendo instancabili, Dia decisivo. Solo applausi per Hysaj

Al termine di Verona-Lazio arrivano come di consueto le pagelle del nostro direttore, Guido De Angelis.

PROVEDEL 6,5 – Poco impegnato, anche se il Verona ha almeno 3 occasioni nitide. In apertura, al 2° minuto, chiude lo specchio a Tengstedt, che al 40’ lo grazia con un mancino debole e centrale. Serdar lo perdona colpendo la traversa. Respinge centralmente il sinistro di Bradaric nella ripresa, venendo salvato dalla chiusura di Romagnoli.

HYSAJ 7 – Prima da titolare in campionato, una grande partita. Si merita un grande voto, non ha sbagliato nulla ed ha difeso bene, permettendoci anche di uscire in maniera pulita. Ottime le due diagonali difensive del primo tempo, nella ripresa è talmente in fiducia da permettersi una giocata da ultimo uomo su Livramento, che era in fuorigioco. La sua assenza in Europa League (è fuori dalla lista UEFA) diventa un peccato. Un calciatore con 300 presenze in Serie A non può non essere importante per una Lazio così giovane e alle prime armi. Dopo la grande gara in Coppa Italia col Napoli, si è confermato. Bravo, Elseid!

GIGOT 7 –  Segna un gran gol di testa dopo appena 70 secondi, che spiana la partita. Al 14’ non può commettere quel fallo così ingenuo, che gli costa il giallo e rischia di condizionarlo. Ho paura che abbia questa irruenza sciocca nel DNA, ma come con il Bologna la sua testa è stata provvidenziale per sbloccare la partita. Era alla prima da titolare in trasferta e se l’è cavata bene.

ROMAGNOLI 6 – Entra a gara praticamente compromessa per il Verona, è reattivo sulla corta respinta di Provedel ad evitare il gol che avrebbe accorciato le distanze. Giovedì dovrà fare 90 minuti, perché avremo da centrali di difesa soltanto lui e Gila.

GILA 7 – Solita prestazione maiuscola, quanto ci è mancato contro il Como per squalifica! Puntuale negli anticipi, bravo nelle accelerazioni, quando rompe la linea è sempre un fattore. Intelligente nelle preventive, abile in copertura, il nostro reparto ha deciso di dormire soltanto dal 40’ in poi, in 5 minuti che avrebbero potuto essere fatali. Lo spagnolo, ormai, è una certezza.

NUNO TAVARES 6 – In netta involuzione, la mia sensazione è che si stia gestendo troppo. In una grande prima mezz’ora di squadra, non risalta, anzi si limita al compitino. In uscita perde qualche pallone di troppo, permettendosi delle giocate troppo rischiose. Nella ripresa un suo passaggio mancino per Castellanos avrebbe potuto essere il 9° assist della sua stagione. Il modo borioso e ingenuo in cui si prende il giallo – infischiandosene dell’arbitro che gli chiede di uscire dalla sinistra al momento della sostituzione – è solo la ciliegina su una partita bruttina. Lo dico a malincuore, perché in questo momento della stagione ci serve il miglior Tavares. Speriamo torni presto ai livelli altissimi a cui ci aveva abituati, con la Real Sociedad non avrà alternative (Pellegrini è squalificato, Lazzari infortunato).

LUCA PELLEGRINI 6 – Ingresso col solito piglio, ma anche con un pizzico di disordine. Allarga il braccio e concede a Kastanos un calcio di punizione insidioso, poi è impreciso in un paio di uscite. Fa espellere Duda nel finale, sarà out in Europa League causa squalifica.

ROVELLA 7,5 – Lavora per due in mezzo al campo, senza mai togliere la gamba. Tentacolare, è dappertutto e nel primo tempo ha l’enorme merito di viaggiare negli spazi come un treno: Duda è a uomo su Dia, così il nostro numero 6 avanza e per due volte la sua conclusione viene murata. Molto dinamico, finisce la gara sfinito e per una volta Baroni gli concede qualche minuto, inserendo Castrovilli. Impressionante, lui e Guendouzi sono due colonne.

CASTROVILLI SV – Ha una decina di minuti a disposizione, riesce soltanto a conquistarsi un calcio d’angolo e non è giudicabile.

GUENDOUZI 7,5 – Letteralmente ovunque, oggi ha giganteggiato in mediana, vincendo anche il duello personale col compagno e amico Rovella alla voce “palloni recuperati”. Chiude ogni varco, gestisce con calma ogni sfera e fa andare a vuoto Duda e Serdar per tutta la partita. Ha anche la lucidità di imbeccare Dia per il gol del raddoppio che mette in ghiaccio la gara. Non cala alla distanza, al 90’ è ancora a schermare palloni sulla trequarti difensiva. Sono 21 gare da titolare su 21 in Serie A. Instancabile.

DIA 7,5 – Intelligente nel gioco tra le linee, bravo e fortunato sul gol del 2-0, quando il tiro non gli era partito al meglio ma è comunque bastato per battere Montipò. Vede in anticipo l’errore di Tchatchoua e continua la corsa, per poi esibirsi in un capolavoro di generosità: invece di calciare, serve Zaccagni (che potrebbe anche servirlo nuovamente) per il gol del tris. Sbaglia poco o nulla in una sfida tatticamente quasi perfetta.

CASTELLANOS 6,5 – Bisogna mettersi in testa che non è un bomber, non ha il fiuto della porta, non è un uomo d’area di rigore. Fa talmente tanto lavoro per la squadra che non gli si può chiedere anche di marcare. Gestisce mille palloni e fa giocare bene la squadra e il compagno di reparto Dia. Con il suo movimento fa impazzire Coppola, ha una sola chance nel primo tempo, quando spedisce fuori un sinistro al volo. Comunque prezioso. Si massacra di fatica per i compagni, non può essere lucido sottoporta. Prendere o lasciare.

ISAKSEN 6,5 – Oggi mi è piaciuto, rispetto alle altre uscite si è vista la voglia di incidere. Abbassa Bradaric per la prima ora, prova l’uno contro uno, va al tiro e chiama Montipò alla parata. Più pimpante del solito, non ha sbagliato nulla neppure in fase di interdizione. A metà primo tempo si viene a prendere il pallone da Provedel per vie centrali e conduce una ripartenza pericolosa. Timidi segnali di crescita, deve sbloccarsi a livello mentale, oggi è mancato solo in fase conclusiva.

ZACCAGNI 7 – Ha fornito da corner l’assist del vantaggio a Gigot, per poi fare ammonire due avversari e far salire Tavares sul binario mancino. Tanto lavoro e un gol – l’ennesimo – da ex: con tre reti al Verona, sembra avere il dente avvelenato. Al 65’ esce per consentire a Pedro di tornare in campo, e va bene così. Aveva due soli giorni di allenamento sulle gambe, sarà utilissimo giovedì sera in Europa. Al suo posto, Dele-Bashiru.

DELE-BASHIRU 6 – Ingresso senza infamia e senza lode: due palloni persi con superficialità in mezzo al campo, ma anche uno o due strappi per guadagnare calci d’angolo. Utilizzato da jolly in questa fase di stagione, Baroni lo ha provato in mediana, da trequartista, e ancora da vice-Zaccagni. Va costruito e disciplinato affinché possa essere una risorsa.

PEDRO 6 – Una scarsa mezz’ora per riprendere confidenza col terreno di gioco dopo un mese di stop in cui abbiamo sentito tantissimo la sua mancanza e non abbiamo mai vinto. Qualche giocata sopraffina – come il tunnel al limite dell’area dalla sinistra – che però non porta a nulla di concreto. Aumenterà i giri del motore, nella speranza che possa fare uno spezzone importante già in settimana.

BARONI 6,5 – Prima vittoria del 2025 grazie ad un approccio – finalmente – prepotente. Ci sciogliamo soltanto per una decina di minuti in chiusura di prima frazione e concediamo troppo al rivale. Ma i tre punti e l’atteggiamento erano vitali, e li abbiamo raccolti in modo autorevole.

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