PROVEDEL 6 – Nel primo tempo deve fare solo una parata facile su Strefezza, nella ripresa si supera con la punta delle dita su Diao. Non è stato chiamato a troppi interventi, ma solo per l’imprecisione sotto porta degli avversari. Nella ripresa su un destro da fuori di Strefezza rischia di capitolare. Esce completamente fuori tempo su Kempf che colpisce l’incrocio dei pali, viene graziato da Nico Paz che con lo scavino non centra la porta.
LAZZARI 5 – Non solo non affonda mai, non solo non va una – neanche mezza – volta al cross, ma in uscita fa più danni della grandine e Fadera se lo mangia. Abbina errori di lettura a giocate concettualmente difficili da spiegare. Si supera quando, da ultimo uomo sugli sviluppi di un corner a nostro favore, pensa di calciare addosso al diretto avversario e per poco non manda il rivale in campo aperto. Malissimo.
GIGOT 6,5 – A inizio gara la sua entrata su Nico Paz e ruvidissima e rischiosa, viene graziato e l’avversario è costretto a uscire dal campo. Se la cava in marcatura e disputa una buonissima gara, salvando sulla linea a inizio ripresa un gol già fatto di Dossena. Una giocata difensiva determinante. Tra i migliori in campo, nonostante tutto.
ROMAGNOLI 5,5 – Che avrebbe potuto ballare lo sapevamo, il Como ha una signora trequarti e gioca bene al calcio. Non ha grandi riferimenti e qualche volta si fa trovare fuori posizione. Pur non commettendo errori marchiani, non mi ha convinto per nulla. Del resto, con l’assenza di Gila e Patric, le scelte della retroguardia erano obbligate.
PELLEGRINI 6 – Parte dall’inizio al posto di Nuno Tavares e disputa un primo tempo importante, fatto di tanti anticipi, letture indovinate e anche giocate deliziose. Rischia sempre la giocata più difficile, prova a saltare l’uomo, a volte eccede e perde qualche pallone ingenuo. Non dà l’impressione di tenere sempre la spina attaccata, e a inizio ripresa si va a chiudere alla bandierina del corner e rischia il rosso su Diao. Già in precedenza aveva tentato il tunnel sul diretto avversario da ultimo uomo, una follia. Una buona gara, con alcuni blackout che testimonia una certa immaturità.
GUENDOUZI 6 – La solita gara grintosa, ma con sbavature importanti. Strefezza gli scappa via troppo facilmente, al 30’ perde un pallone sanguinoso, lasciandolo lì a Cutrone che calcia alto sopra la traversa. Nella ripresa fa poco filtro e non assorbe a dovere i movimenti tra le linee dei trequartisti lombardi. Perde Diao che chiama Provedel alla parata. E nel finale quel gol divorato ce lo sogneremo per settimane. Almeno aveva fornito a Dia il pallone del provvisorio vantaggio.
ROVELLA 6 – Ancora confusionario, nel primo tempo sbaglia per tre volte di fila in impostazione e ci salviamo per il rotto della cuffia. Se tutti corressero come lui, risolveremmo tanti problemi: nella ripresa è gladiatorio nell’inseguire dappertutto i rivali, trovandosi più volte a sfidarli a uomo, gestendo alla grande l’ammonizione. Che ci sta ed è tatticamente intelligente, per fermare Diao. Lui e Guendouzi devono coprire troppo campo e quando l’11 non è compatto, si fa fatica. Non può rifiatare da mesi neanche un minuto, perché a fine agosto Cataldi è stato ceduto senza trovar sostituti. Che la nostra Lazio debba fare tre competizioni con due centrocampisti più l’infortunato Vecino è calcisticamente delittuoso.
ISAKSEN 5,5 – La solita gara da vorrei ma non posso, non riesce a incidere neppure contro difese non imperforabili – per usare un eufemismo. Una sola giocata degna di nota, la ripartenza della ripresa conclusa con un destro che sporca i guanti al nuovo portiere del Como. Ripiega faticosamente e Baroni lo toglie dal campo per l’ultima mezz’ora.
DELE-BASHIRU 6 – Inizia bene, con qualche strappo importante su Van der Brempt, ma si perde nell’ultima scelta e finisce per sciupare almeno due occasioni potenzialmente cruciali in area piccola. Crolla nella ripresa, sparendo a tratti dal campo e non riuscendo a vincere alcun duello per le vie aeree. Purtroppo è calato tanto alla distanza, ma l’unica opzione del tecnico dalla panchina era Basic.
DIA 6,5 – L’occasione nel finale con Guendouzi grida vendetta, ma finché ha avuto benzina ha fatto una partita generosa. Da centravanti, alla prima vera chance l’ha buttata dentro, confermando di avere un buon feeling con la porta. Purtroppo gli esterni lo cercano pochissimo e lo lasciano tanto isolato. Col rosso a Tchaouna prova come può a fare reparo da sé, ma viene aiutato pochissimo. Speriamo che il ritorno al gol dopo due mesi e mezzo possa rinfrancarlo. Col rientro di Castellanos, tornerà trequartista.
TCHAOUNA 4 – Francamente improponibile. Si allunga la sfera negli stop, persevera nei passaggi in orizzontale, perde il pallone e commette falli vistosi, è istintivo ma poco razionale e risulta più pericoloso per noi che per gli avversari. Rovina la partita in un minuto con due cartellini gialli in meno di 60 secondi. Se il secondo non c’è, il primo è un fallo senza alcun senso. La sua espulsione ha rovinato la partita. Ma anche prima del rosso, la prestazione era stata pessima. Calciatore – repetita iuvant – inadatto a questi livelli.
I CAMBI
HYSAJ 6+ – Nulla di trascendentale, ma gli ho visto nuovamente gli occhi della tigre. Fino a qui era stato fuori lista, nel mese di gennaio – con le liste ancora aperte e provvisorie – ha la chance di essere reintegrato. Dopo la super-prestazione col Napoli in coppa Italia, stasera è stato protagonista di un buon ingresso. Nel finale avrebbe l’intuizione di una giocata visionaria che libererebbe Dia davanti alla porta, ma purtroppo il difensore avversario riesce a intercettare l’immediata verticalizzazione. Due o tre recuperi in mezzo al campo ci dicono che questo calciatore è ancora affidabile e presente e può dire la sua in questa squadra.
NUNO TAVARES 6 – Si è allenato solo ieri e non è al meglio, ma quando entra prova a risolvere la gara da solo ed è certamente tra i più pericolosi. Baroni lo aveva risparmiato per avere un cambio importante nella ripresa. Pensava di sganciarlo in parità numerica, invece l’ex Marsiglia è dovuto subentrare anche per difendere, dovendo faticare più del dovuto sulla corsia. Ha dato tutto ed è certamente sufficiente.
MARUSIC 5,5 – Entra in campo per l’ultimo terzo di gara e darebbe anche tutto. Nel finale, ad esempio, intercetta due palloni importanti, strappandoli all’avversario e riproponendosi in avanti. Anche oggi, però, ha sulla coscienza il gol del rivale, facendo al solito la bella statuina sul colpo di testa dell’1-1. Le diagonali, dopo quasi un decennio, rimangono sconosciute.
BARONI 5 – Gara preparata male, nel primo quarto d’ora abbiamo incassato 5 occasioni grosse per il Como neopromosso, che gioca alla grande ma trova anche terreno fertile. Avevamo 7 assenze pesanti e non siamo mai usciti dalla partita, ma anche nella prima ora di gioco l’avversario ci ha messo alle corde. Due punti su 12 all’Olimpico nelle ultime settimane sono davvero pochi. Si aspettava un momento difficile, l’ultimo mese è stato difficilissimo. Speriamo di rialzarci prontamente a Verona e non perdiamo la bussola!