Al termine della sfida tra Lazio e Como terminata 1-1 grazie ai gol di Dia e Cutrone, l’allenatore dei lariani Cesc Fabregas è intervenuto in conferenza stampa. Di seguito le sue parole:
Lascia l’Olimpico con qualche rimpianto?
«Vado via arrabbiato perchè penso che siano due punti persi. Sono molto orgoglioso della performance della squadra, che è molto giovane e sta facendo passi avanti, per molti oggi era la prima volta all’Olimpico. Nel calcio oggi è difficile vincere, specialmente contro una squadra che aveva una panchina fortissima. Non abbiamo Perrone e Sergi Roberto, poi si infortuna Nico Paz, e la squadra continua a giocare. Io vedo il calcio così, faccio i complimenti alla mia squadra. Oggi negli ultimi venti minuti ci è mancata maturità e di pazienza. In questo tipo di partite, quando gli avversari sono in 10 l’unico modo di prendere gol è in contropiede, noi dovevamo palleggiare per non prenderli. Non posso chiedere che sia tutto perfetto, dobbiamo gestire ogni momento»
Come sta Nico Paz?
«La caviglia è gonfia, vediamo, grandi complimenti a Dossena che ha avuto lo stesso infortunio ma oggi ha giocato 90′. La mia squadra dà tutto, lottano per la famiglia che siamo, dobbiamo continuare così»
Cosa pensa dell’esordio di Butez? Come lo include nel vostro parco portiere?
«Sono d’accordo, abbiamo che Reina che sembra avere 20 anni. Jean ha capito e ha giocato bene, noi dobbiamo portare giocatori intelligenti e di personalità. Ha iniziato un po’ nervoso ma poi ha gestito molto bene, è stato bravo e reattivo, anche con i piedi migliorerà».
Pensa che la Serie A faticherà a raggiungere gli standard della Liga?
«Io non giudico nessun allenatore e nessun campionato, in Italia vedo che conta solo il risultato. Quando giochi una partita in cui hai fatto bene, se non fai risultato ti massacrano. Io voglio giocatori forti e coraggiosi, con talento e intelligenza, tutte queste informazioni che abbiamo alcuni potrebbero non giocare mai. Io alleno per vedere la squadra giocare come io vedo il calcio. Non ha senso venire qui e giocare con paura. Abbiamo preso gol per un solo tiro in porta, ma abbiamo continuato a giocare il nostro calcio, avere giocatori intelligenti, giovani e con fame ti aiuta»
Stanno crescendo più i giocatori o tu come allenatore?
«Entrambe, io sto crescendo giorno dopo giorno, io non ho avuto la fortuna di vedere come lavorano gli allenatori. Finita la carriera sono stato subito buttato dentro, imparo con questo gruppo, che sono molto fortunato ad avere. Se imparano loro imparo io, la squadra sta crescendo e si vede, hanno avuto tanta personalità. Dobbiamo continuare a crescere se vogliamo continuare a crescere».
Qual è stato l’impatto dei nuovi? Ha fatto delle richieste?
«L’impatto è stato positivo, abbiamo provato a dargli più informazioni possibili. Diao è entrato a sinistra, lo abbiamo messo in una posizione più naturale. È un giocatore di gamba e struttura, deve migliorare tanto nella lettura del gioco, ma ha 19 anni e mi piace avere questi giocatori»
Di Matteo Selli