Le pagelle di Guido De Angelis – A Lecce gara da laziali. Steccano gli esterni, Marusic la decide. Gila, Pedro e Castellanos sugli scudi

Al termine di Lecce-Lazio arrivano come di consueto le pagelle di Guido De Angelis. Ecco voti e giudizi ai protagonisti biancocelesti del match del “Via del Mare” di Lecce.

PROVEDEL 6 – Respinge il destro al volo di Tete Morente, nella ripresa non può nulla sull’eurogol del pareggio dello spagnolo del Lecce. Il periodo è questo: prende un’altra rete da cineteca. Nel finale Kaba lo grazia centrando la traversa e Pierotti non è abile a ribadire in rete. Nella circostanza, abbiamo perso diversi anni di vita.

LAZZARI 5 – Tiene tutto sommato bene Dorgu nella prima frazione, ma poi, quando c’è esclusivamente da spingere, va in enorme difficoltà. Ogni volta che ha tutta la corsia a disposizione entra in uno psicodramma con tre uscite: o scarica la sfera all’indietro, o colpisce il diretto avversario che lo mura in laterale, o fa partire uno spiovente lunghissimo (per nessuno). Esce per Marusic per l’ultima manciata di minuti. Insufficiente e irritante.

MARUSIC 6,5 – In dieci minuti risolve la partita con un destro all’angolino che trafigge il portiere giallorosso Falcone. Si fa perdonare la serataccia con l’Inter, ma non prende 7 perché il modo in cui – passati due minuti – fa girare Rebic in area di rigore senza contrastarlo è da evidenziare in negativo in tutte le scuole calcio. E’ andata bene e ci prendiamo il gol da tre punti, ancora nel finale di gara, come a marzo contro la Juventus alla prima di Tudor. Ma quanta fatica…

GILA 7 – Al momento della sua uscita dal campo con l’Inter eravamo ancora 0-0, abbiamo pagato i suoi giramenti di testa con 6 gol incassati. Oggi torna in campo e lo si nota: disputa una gara difensivamente monumentale, indovinando tutti gli anticipi e anticipando sistematicamente Krstovic, che viene cancellato dal campo. Se gli altri 10 compagni avessero la metà della sua velocità di pensiero e col pallone tra i piedi, saremmo a cavallo. Sbroglia una marea di situazioni pericolose, ha guidato la nostra difesa praticamente da solo. E ha un senso della posizione mostruoso. Da monumento in piazza. Diffidato, con l’Atalanta non dovrà prendere il giallo…

ROMAGNOLI 6 – Al rientro dopo l’infortunio, non commette grandi sbavature se non nel finale, quando rischiamo la beffa con Kaba. Meno perentorio di Gila, ma comunque ordinato e pulito in uscita. Gara sufficiente.

NUNO TAVARES 5 – Stecca prima di tutto sotto il profilo dell’atteggiamento. Sempre con la testa bassa, non accelera mai e si limita al compitino. Anche quando il Lecce ha sulla corsia un’ala adattata a terzino come Pierotti. Nel primo tempo si vede per due cross sballati, nella ripresa corre poco e male, non sovrappone quasi mai e quando lo fa mette in mezzo traversoni scolastici. Lezioso, quando in due minuti perde due palloni in malo modo Baroni non può esimersi dal richiamarlo in panchina. Mi è sembrato stranamente umorale, è incappato in una serata storta.

LUCA PELLEGRINI 6 – Entra in campo dando tutto quello che ha ma – come Nuno Tavares – questa sera non ha trovato il sostegno di Zaccagni, assente ingiustificato dal rettangolo verde. Quando il compagno lo sgrida per un passaggio sbagliato, lui lo manda platealmente a quel paese. Ben posizionato nel finale, quando bisogna soltanto difendere.

ROVELLA 6,5 – Meno brillante del solito ma comunque una piovra su tutti i palloni. Si incolla ai portatori del Lecce e cerca in ogni modo di sradicare palloni. Sporca le traiettorie, recupera due o tre palloni vaganti determinanti in mediana. Suo il filtrante per Castellanos da cui nasce il rigore. Serve un cioccolatino a tempo agli attaccanti, nella ripresa Gila non ha la lucidità di capire di trovarsi da solo in area piccola. Ha dato tutto.

GUENDOUZI 5,5 – Lento, disordinato, confusionario, un netto passo indietro. Ha perso una miriade di palloni, non è riuscito a vincere un contrasto. Nella ripresa tarda a servire Castellanos, che va in offside, cancellando la rete di Dia. Presente e vivo nella partita, ma quasi mai con lucidità. Inevitabile un suo calo fisico, non ha mai riposato. Ecco un altro dei motivi per cui la società deve aiutare il tecnico a gennaio. In mezzo al campo siamo cortissimi.

ISAKSEN 5 – Come al solito, morbido e poco cattivo. Non riesce a saltare l’uomo, non ci prova neanche. Ma è grave che sul tap-in a botta sicura del primo tempo vada a colpire con la testa invece di spaccare la porta. Fa un gran movimento sull’assist di Castellanos ma spara in bocca a Falcone un sinistro troppo debole. Evanescente nella ripresa, al suo posto Tchaouna.

TCHAOUNA 5 – Anche qui, la solita storia. Non stoppa bene il pallone, non riesce a tenerne nemmeno uno nell’ultimo quarto di gara, quando ogni pallone sarebbe decisivo: non gli si chiede di puntare la porta e trovarla, ma almeno di proteggere la sfera. Invece, la perde puntualmente, riconsegnandola al Lecce. Si prende un giallo e rischia grosso per la reazione che irride l’arbitro. La gestione del recupero è irritante. Continuiamo a non vedere un calciatore da Lazio.

DIA 5,5 –  Continua a giocare da trequartista, continua a essere impiegato in un ruolo che lo allontana dalla porta. Eppure, nel primo tempo ha due occasioni potenziali ma viene chiuso all’ultimo istante. In ripresa dai fastidi alla caviglia, sta recuperando la condizione e – per stessa ammissione dell’allenatore – non è nel suo miglior momento di forma a livello fisico. A metà ripresa la butta dentro, ma Castellanos è in fuorigioco. Per fare entrare Pedro viene sostituito il senegalese, quando Isaksen e Zaccagni avrebbero forse meritato di accomodarsi in panchina.

PEDRO 6,5 – Diversamente da altre volte, stasera non trova la via del gol né quella dell’assist per un compagno. Ma il suo ingresso in partita si rivela ancora cruciale. A 37 anni è il più mobile dei nostri in campo, lo spagnolo porta alla squadra il consueto dinamismo tra le linee. Stoppa il pallone nel modo che oggi quelli bravi definiscono “orientato”: quando la mette giù, se l’è già spostata in avanti. Crea il panico sulla corsia sinistra del Lecce, da quella fascia fa partire il cross che la retroguardia salentina respinge sul piede destro di Marusic. Bravo a farci respirare nel finale. Sempre importante e intelligente.

ZACCAGNI 5 – Completamente fuori dalla partita dall’inizio alla fine. Perde palloni banali, riceve e restituisce la sfera all’indietro, si limita ad appoggi scolastici. Questa sera – quando la squadra era chiamata al riscatto post-Inter – non ha mai lottato assieme ai compagni. Eppure, avrebbe la fascia al braccio. Non si è mai visto, né in avanti né in fase di ripiegamento. Spero che abbia attenuanti di tipo fisico, perché altrimenti una prestazione così oscura non si spiega. Esce – troppo tardi – nel finale, entra Noslin.

NOSLIN SV – Entra per gli ultimi 7’ più recupero. Con la Lazio che andava a ritmi bassissimi e faceva circolare la sfera con poco gas, riesce nell’impresa di rallentare ancor di più la manovra e, non contento, esagera rimanendo a terra dopo aver subìto un colpo: i compagni sono costretti a mettere fuori la sfera e il Lecce ringrazia. Non aveva nulla. Anche poco furbo, non è comunque giudicabile.

CASTELLANOS 7 – Segna su rigore il gol del vantaggio, ma la sua gara è condita da tanto altro. Anticipa sempre Baschirotto, legando il gioco con i compagni tramite ripiegamenti costanti. Solo nel primo tempo fa da sponda per Dia che si fa chiudere in corner, poi mette in porta Isaksen con una grande giocata e si mette in proprio qualche istante dopo, alzandosi la sfera e sparando al volo un destro che rimbalza davanti a Falcone. Cala nella ripresa, quando non gli arrivano palloni giocabili. Si fa trovare in fuorigioco su assist di Guendouzi, facendo annullare la rete di Dia. Nel finale gli viene “il braccino” e sbaglia più volte l’ultimo passaggio al limite dell’area. Comunque tra i migliori.

BARONI 6,5 – Viviamo una ripresa da psicodramma, la squadra sta ancora – forse inevitabilmente – risentendo della debacle di lunedì scorso. Lenta la circolazione della sfera, l’interpretazione e la gestione della ripresa sono state pessime, i cambi non troppo leggibili. Ma in gare di questo genere conta il risultato, e lo abbiamo portato a casa con grande sofferenza. Ora sarà essenziale ricaricare la squadra in vista di Atalanta e derby.

Condividi su

Pensieri e parole di
Guido De Angelis

Lazio-Real Sociedad, Gila: “Sfida importante. Futuro? Penso solo alla Lazio”

La Lazio è pronta ad affrontare la Real Sociedad nel settimo turno della League Phase di…

Lazio-Real Sociedad, Baroni: “Partita da giocare come non ci fosse un domani. Mercato? Qualcosa faremo”

La Lazio è pronta ad affrontare la Real Sociedad nel settimo turno della League Phase di…

Lazio-Fiorentina, arbitra Rapuano: ecco tutte le statistiche

Sarà il Sig. Antonio Rapuano della sezione di Rimini, ad arbitrare il match tra Lazio e…

Leggi anche

Lazio-Real Sociedad, Gila: “Sfida importante. Futuro? Penso solo alla Lazio”

Lazio-Real Sociedad, Baroni: “Partita da giocare come non ci fosse un domani. Mercato? Qualcosa faremo”

Lazio-Fiorentina, arbitra Rapuano: ecco tutte le statistiche