Nel corso della trasmissione “Quelli che…” in onda sui 98.100 di RadioseiLazio è intervenuto Alessandro Onorato assessore al Turismo, Grandi Eventi e Sport, per commentare la presentazione del piano di pre-fattibilità dello Stadio Flaminio da parte del Presidente Lotito, avvenuta stamattina in Campidoglio. Di seguito le sue parole:
«La prima questione importante è che c’è sempre stata una domanda dei tifosi, ovvero se la Lazio facesse davvero sul serio sul Flaminio. Dopo oggi mi sembra evidente che la Società voglia provare a fare in modo che il Flaminio diventi la casa dei Laziali. Nei prossimi giorni partirà una conferenza dei servizi, che dovrà dare il parere su questo progetto, tantissimi organi che dovranno confermare la fattibilità del progetto. Oggi la Lazio ha dimostrato di essere passata dalle parole ai fatti.
Sensazioni? Io non posso scindere il mio pensiero dal ruolo che ho, credo che questa amministrazione abbia dato prova che l’impiantistica sportiva che abbiamo a Roma, che è una vergogna, sia stata riqualificata in gran parte. Le amministrazioni che ci hanno preceduto, che non sono state in grado di far nulla, noi invece abbiamo dichiarato di volerlo riaprire. Io registro che oggi la Lazio si è presentata con uno studio di centinaia di pagine, che dovrà essere analizzato, che però dimostra che si vuole davvero fare questo progetto. Lotito e la Lazio propongono di fare un investimento di oltre 400 milioni di euro, se dovesse farsi o meno dipenderà dagli studi della conferenza dei servizi. Dobbiamo però dire con chiarezza che si è passati dalle parole ai fatti.
Quello che oggi è stato detto è una novità assoluta, il presidente fino ad oggi aveva solo presentato un render. Abbiamo anche il progetto della Roma Nuoto che nei prossimi giorni arriverà alla fine della conferenza dei servizi, poi starà alla giunta dare il via libera. Il progetto della Lazio è totalmente diverso che prevede un investimento importante, le persone potrebbero oscillare tra le 45.000 alle 50.000. Potrebbe essere un involucro d’acciaio che inglobi la struttura già esistente, con dei pannelli fotovoltaici che permetterebbero il risparmio economico. Le problematiche sono chiaramente soprattutto dal punto di vista della viabilità.
Non mi piace fare il cartomante, voglio limitarmi ai passi concreti, farei un passo alla volta. Bisogna analizzare le carte. Quello che voglio dire, se vogliamo dividere il campo tra gli ottimisti e i disfattisti, noi facciamo parte dei primi. Dobbiamo essere una città che punti al progresso, in Europa la vita di uno stadio è 35 anni, in Italia è di 70. Bisogna andare per gradi, è chiaro che la Roma Nuoto ha presentato il progetto molto prima. Oggi è inutile parlare di un progetto migliore dell’altro.
Auditorium? La storia è stata pompata dai giornali, è diversa da come è stata raccontata: l’amministratore delegato aveva solo dato un avvertimento che se si fosse ristrutturato lo Stadio, ci sarebbe stata un’incompatibilità».
Di Matteo Selli