Al termine degli interventi in conferenza stampa di Adam Marusic e Marco Baroni, è intervenuto il direttore sportivo della Lazio Angelo Fabiani per fare chiarezza sulla trasferta di Amsterdam, vietata ai tifosi della Lazio. Di seguito le sue parole:
“Era doveroso da parte della società chiarire alcuni aspetti legati al divieto dei tifosi laziali ad Amsterdam. Ieri sera ci sono stati dei colloqui con il direttore generale e siamo rimasti basiti da questa ulteriore limitazione. Contro il Twente si sono verificati degli episodi da terzo mondo. Prendere i tifosi della Lazio e chiuderli in hotel, vietandogli di uscire per andare a prendere da magliare lo ho configurato quasi un arresto ai domiciliari. Mi voglio rivolgere all’UEFA, è bene che da subito prima di stilare i calendari e stabilire il percorso di ogni squadra chiamino i questori per capire le criticità nel privare una squadra dai propri tifosi. Noi andiamo a giocare una partita importante senza i nostri tifosi: cosa da terzo mondo. Non credo che una città non abbia la capacità di gestire un evento. Adesso cosa diciamo ai tifosi che hanno preso il biglietto di hotel e aereo? Hanno speso soldi, magari oltre la partita volevano anche visitare la città. Se il sindaco di questa città fa un’ordinanza, non poteva farlo prima: cosa faceva in queste settimane? La UEFA deve intervenire. Ieri con il presidente Lotito abbiamo interpellato tutte le autorità ma sembra che in quelle zone il sindaco faccia la differenza: si fa quello che decide. Bisogna farla finita. La Lazio non à figlia di nessun Dio minore, vogliamo avere i diritti di qualsiasi altra squadra: reato a consumazione anticipata. Non riesco proprio a digerire tutto ciò. L’Ajax avrà i propri tifosi, non vedo perché la Lazio debba esserne privata. Lotito continua ad avere dialoghi con chi competente: speriamo possa cambiare qualcosa. A parti invertire il sindaco Gualtieri non avrebbe fatto ciò, perché abbiamo una struttura che può gestire l’evento. La nostra è una posizione molto critica, noi non facciamo un passo indietro ma quattro in avanti: daremo tutto in campo”.
-Che risposta avete avuto dall’UEFA?
“Da ieri il Presidente si è subito attivato. Non abbiamo avuto ancora una risposta ufficiale. Ci dispiace perché veniamo presi di mira, vogliamo avere i diretti di tutte le altre squadre. Se qualcuno sbaglia ne paga le conseguenze in quanto singola persona, non può penalizzare tutti. Questo non è tollerabile. Siamo basiti. Se avevano in mente questa limitazione potevano farlo prima di mettere in vendita i biglietti”.
-Come si risponde alle accuse e alle frasi che associano il club a razzismo e antisemitismo?
“A queste provocazione non c’è da rispondere. Frasi ignobili da persone ignobili. Roma è una città che accoglie tutti, come i tifosi della Lazio. Direi che qualche tempo fa, proprio da quelle parti hanno fatto qualcosa di increscioso. Noi non facciamo politica, dal punto di vista del calcio giocato rivendichiamo i diritti che hanno tutti. La UEFA si deve far sentire. Tutto ciò è imbarazzate, una presa in giro”.
-Sorprende il silenzio delle istituzioni e di Gravina?
“Non faccio dietrologia, questa cosa va oltre il singolo soggetto. Mi sorprende che nelle zone in cui ci hanno vietato la trasferta abbiano fatto cori razzisti verso Tchaouna”.
Di Alessandro Sciacqua