Al termine di Lazio-Bologna, gara terminata per 3-0 in favore dei biancocelesti, ha parlato ai microfoni di Dazn il presidente Claudio Lotito.
Di seguito le sue parole:
Presidente come vede la figura di Baroni per questa Lazio?
“Per quanto concerne il ruolo dell’allenatore, è la persona giusta al posto giusto e al momento giusto. Pensavamo che fosse la persona adatta per le nostre esigenze. Le scelte dei giocatori hanno ricalcato la scelta dell’allenatore. Abbiamo creato una famiglia, dovevamo vincere e convincere e l’abbiamo fatto, ristrutturando un po’ l’ambiente e ricreando entusiasmo. Le persone che c’erano prima si erano un po’ adagiate, ora ce ne sono altre che hanno fame, che considerano la Lazio un punto di arrivo e non di partenza. Non ci facciamo prendere dall’euforia, ma attraverso il lavoro, il sacrificio e con questo clima, possiamo portare grandi risultati. Forse sono stato io ad aver ritardato alcuni avvicendamenti perché ero molto attaccato a persone che potessero rappresentare la Lazio. Dobbiamo creare le condizioni per avere un cambio che sia fisiologico. Oggi c’è un ciclo nuovo, con persone diverse, motivate, che devono mantenere l’umiltà. Ma non abbiamo fatto nulla. Ora ci aspettano momenti difficili con tanti scontri diretti. E poi bisogna guardare come si evolverà la nostra situazione in Europa. Guardiamo partita dopo partita con questo profilo”.
Ha già parlato di un premio per la squadra?
“Se ho già gridato la parola premio? Questo è un elemento sbagliato per il nostro approccio. In una famiglia il capo vede come si comportanto certe persone, se diventa un fatto scontato e non dovuto diventa altro. Noi stiamo cercando di creare un clima completamente diverso, quello di una famiglia dove tutti sono uniti, senza concorrenza alla morte. Ognuno sa che prima o poi arriverà il suo momento. Poi vedremo se il tempo sarà galantuomo, io non credo che i giocatori si guasteranno. Fino ad ora ci sono persone che vogliono fare bene e dimostrare, sono sicuri che la Lazio è una grande società. Ora siamo partiti anche con i lavori dell’Academy, con i campi e la chiesa. Poi speriamo che questi calciatori non si perdano per strada. Al di là dei risultati sportivi, che sono determinanti, c’è un lavoro che viene fatto da tutti noi, dal magazziniere al fisioterapista, tutti si devono sentire importanti”.